LENTINI – “Ho ritenuto opportuno attendere per la presentazione della mia candidatura a Sindaco della città. Questa decisione è stata concordata con le liste civiche che mi sosterranno. Come già sto facendo, impiegherò tutto questo tempo che mi separa dalla campagna elettorale per approfondire le scelte del mio programma, che non sarà un lungo elenco delle cose da fare”. Con questa premessa la professoressa Francesca Reale, segretaria del movimento “Popolari per Lentini” ha lanciato la candidatura alla carica di sindaco di Lentini, che sarà sostenuta da diverse liste civiche. E’ la terza donna a scendere in campo alle prossime amministrative che si terranno nel mese di Ottobre per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. La professoressa Reale ha avviato la nota ai cittadini tramite il suo profilo social e consegnata a mano a tanti sostenitori che hanno chiesto un suo impegno in prima persona. “Ai tanti problemi della nostra Lentini – ha detto – alle tante incompiute del passato e del presente, bisogna dare risposte serie, offrire soluzioni credibili e realizzabili. Bisogna mettere al primo posto i bisogni primari della gente e non presentare il solito “libro dei sogni”. Nessuna facile promessa elettorale, ma solo il dovere di non nascondere le difficoltà, tenuto conto della disastrosa situazione finanziaria del nostro Comune, e di dire sempre la verità. Ecco bisogna parlare il linguaggio della verità con i cittadini. “Sarò il sindaco di tutti i lentinesi”, quando poi spesso abbiamo constatato che uno spazio privilegiato hanno avuto i legittimi interessi di una sola parte di cittadini, quella che conta e le briciole sono state destinate agli ultimi, ai più fragili, ai più bisognosi. “Per cambiare musica” o “Per cambiare rotta” sono buoni slogan elettorali. A mio avviso, partendo dal bilancio del Comune che è il solo atto politico che conta. E nel bilancio voi vedrete le mie scelte che eviteranno gli sprechi e daranno priorità ai bisogni veri della nostra comunità. Questo è un impegno solenne che manterrò qualunque sarà il mio ruolo in futuro. Per quello che mi riguarda, mi confronterò con gli altri candidati con rispetto, evitando gli scontri personali fatti di invettive e calunnie.
Voi, cari concittadini, non meritate, soprattutto nel difficile momento che attraversiamo, di assistere al “teatrino della politica” così come è accaduto ultimamente nell’aula consiliare, la sede più alta deputata al confronto tra l’Amministrazione ed i consiglieri, trasformata in una arena da combattimento. Abbiamo visto un consigliere comunale attaccare con violenza verbale il Sindaco e questi rispondere con inconcepibili offese personali. Il Sindaco che rappresenta il popolo lentinese và rispettato e la reciprocità dovrà essere la regola.
Sono semplici norme di buona educazione e di civile convivenza. Tuttavia, in questa vicenda sconcertante, ho avuto modo di apprezzare un gesto nobile di Saverio Bosco, che con pubbliche scuse ha posto rimedio all’errore commesso ridando in tal modo nobiltà e dignità alla “istituzione Sindaco”. So bene che le affermazioni su Bosco che ho appena reso, rafforzeranno questo convincimento in coloro che ritengono improprio ed inusuale elogiare il Sindaco quando opera bene. Costoro però, volutamente dimenticano le tante volte in cui io, da consigliere comunale di opposizione e sempre con rispetto, ho stigmatizzato i tanti ritardi accumulati nell’attuare il Suo programma e a volte la Sua inadeguatezza nel governo della città. Sottolineo pertanto, che sono avversaria leale e corretta del Sindaco Bosco e di tutti gli altri candidati. Certo apprezzeranno quelli che sanno che cosa sia l’ONESTA’ intellettuale. Un’altra cosa mi corre l’obbligo di sottoporre alla vostra attenzione.
Per me cosa squallida e deplorevole è entrare a piede teso nella vita privata degli altri candidati per cercare di trarre vantaggi elettorali: ogni candidato va giudicato per la proposta politica di cui è portatore e non per i comportamenti tenuti in famiglia. Ogni vicenda familiare giunta alla fine è diversa dall’altra, contiene aspetti intimi che non conosciamo e che non ci devono riguardare. Basta con le maldicenze, con le menzogne e con i vili “si dice che”, usati come arma per screditare l’avversario. La famiglia con i suoi valori mi è, mi è stata e mi sarà sempre a cuore. Come sempre, rivendicherò il rispetto che deve essere usato verso le donne, siano esse mogli o madri o semplici cittadine, rispetto dovuto sia in famiglia che in società. Ho bisogno di sentirvi vicini, per proseguire con più forza a portare avanti quello che è un mio “bisogno dell’anima”, aiutare per quello che posso il prossimo ed i Lentinesi sono il mio prossimo! Avrò particolare attenzione ai più fragili, agli ultimi e se lo vorrete, amministrerò con onestà, con competenza, con moderazione e sobrietà”.