Abbiamo già parlato dell’argomento allorquando presentammo l’evento organizzato dall’Associazione Davvero e Per Sempre Carlentini presieduta dal Dr. Giovanni Condorelli. Ora appuntiamo la nostra attenzione sul libro che ha funto da oggetto del succitato evento. L’autore del libro è Emanuele Merlino scrittore e da poco tempo capo della segreteria tecnica del Ministro alla Cultura Sangiuliano. “Un Eroe” è pubblicato per i tipi della Eclettica Edizioni. Pur essendo un libretto l’autore fornisce un’incredibile quantità di informazioni su quanto accaduto sul volo Parigi-Roma. Tutto è passato al setaccio con qualità da giallista. Nel senso che l’abientazione, i protagonisti, le dinamiche e i feedback vengono ben evidenziati e posti al loro posto giusto. Naturalmente qui giganteggia il protagonista del racconto, ossia Ermenegildo Rossi, che sprezzante del pericolo si avventa su Valery Tolmachev, un karazo che lavora per conto dell’Unesco. Il Tolachev aveva stretrto un coltello alla gola di una hostess infliggendola una ferita sulla gola. I problemi nascono dopo l’evento criminale. Il coltello, invece di avere una lama lunga 10 centimetri, ne appare un altro di 4 centimentri. Nonostante perizie psichiatriche il tutto termina con un rito abbreviato che sa tanto di di beffa. Inoltre, la normativa prevede che chiunque riceva una medaglia al valore o militare o civile sia oggetto di apposita cerimonia ufficiale. Il che non è stato per Ermenegildo Rossi a cui consegnarono l’altissima onoreficenza in un’anonima scatolina nera con uno scotch riportante nome e cognome. Davvero tutto strano il preseguo della vicenda. Per caso l’Italia ufficiale si vergognava del meraviglioso atto di eroismo civile posto in essere da Ermenegildo Rossi? Vorremmo capire meglio questa faccenda e credo che si debba dare ragione al titolo del libro ovverossia “…quando il coraggio fece paura all’Italia”. Il coraggio, quindi, fa paura. Evidentemente qualcosa non va nel nostro paese. E si vede.