CATANIA – Con l’inizio della nuova stagione agonistica i giornalisti dell’Unione stampa sportiva italiana di Catania auspicano un corretto rapporto tra la categoria e le società, nel rispetto dei ruoli professionali, della dignità personale con l’obiettivo di contribuire ad una informazione corretta e completa nell’interesse dei lettori. Nel contempo, si ritiene opportuno ricordare come equilibrio e terzierà, devono essere punti di riferimento irrinunciabili per chi opera nel settore dell’informazione, a garanzia della propria autonomia e credibilità. Atteggiamenti inappropriati, commenti inopportuni anche se “solo” sui propri profili social sono un danno all’integrità professionale del singolo e dell’intera categoria, così come qualsiasi comportamento che sia in contrasto con i principi del Codice deontologico, della propria dignità e del buon senso. Le tribune stampa sono spazi riservati a chi opera per riportare la cronaca dell’evento, non posti privilegiati da occupare con comportamenti da tifosi, suscitando imbarazzo e diffidenza nei giornalisti provenienti da altre città. Fermo restando il principio costituzionale irrinunciabile per ogni cittadino della libertà di espressione e quello professionale del diritto di critica, si auspica che articoli, commenti, interventi sui social non siano ispirati da pregiudizi, interessi personali o di parte o, peggio ancora, dal tentativo di delegittimare gli altri operatori dell’informazione e alimentare un clima di tensione con i lettori in generale e con le tifoserie in particolare. I giornalisti dell’Ussi respingono, inoltre, ogni tentativo di coinvolgimento in risse verbali da parte di chi pretende di essere detentore della verità assoluta solo perché non deve rispettare regole professionali tipiche della categoria e si dissociano da coloro che sostengono o condividono tali comportamenti.
L’Ussi di Catania, infine, auspica che la gestione delle tribune stampa possa essere condivisa con le società, seguendo il recente esempio dell’ Acireale Calcio e, nel contempo, che vengano affidati a giornalisti i compiti di informazione tramite addetti stampa e non ci si limiti all’attività di comunicazione affidata a operatori social più o meno professionali.