SIRACUSA – Si è svolta stamani una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Giusi Scaduto, per l’esame congiunto degli episodi di furti e danneggiamenti che si sono verificati recentemente nei comuni di Carlentini e Lentini, incidendo sulla percezione di sicurezza dei cittadini, oltre che nel parcheggio dell’ospedale di Avola.
I sindaci di Carlentini e Lentini, rispettivamente Giuseppe Stefio e Rosario Lo Faro, unitamente alla presidente della Cna provinciale Rosanna Magnano, nella veste di coordinatrice pro tempore della Consulta delle associazioni di categoria aretusee, hanno “preliminarmente voluto ringraziare le Forze di polizia – si legge nel comunicato della Prefettura – per l’incessante impegno quotidiano nel contrasto ad ogni forma di illegalità, esprimendo al contempo la preoccupazione delle due comunità per tali episodi così ravvicinati nel tempo”. “Analoga preoccupazione” è stata espressa nella giornata di ieri dal sindaco di Avola, Rossana Cannata, per i furti verificatisi nel parcheggio dell’ospedale “Di Maria” di Avola.
Nel vertice in prefettura, il questore Benedetto Sanna e il comandante provinciale dei carabinieri Gabriele Barecchia hanno confermato che le indagini sono state “immediatamente avviate – fa sapere il prefetto Scaduto – su tutte le situazioni denunciate e, anche grazie al valido ausilio dei sistemi di videosorveglianza privati (ove presenti), i relativi esiti fanno essere ottimisti”.
“Nella consapevolezza, tuttavia, dell’importanza rivestita dall’azione di prevenzione, ad integrazione di quella repressiva – aggiunge il prefetto – è stata unanimemente ravvisata l’esigenza di pianificare appositi servizi straordinari di controllo del territorio, con il concorso della Guardia di finanza come assicurato dal tenente colonnello Emiliano Jacoboni”.
“Ancora, in considerazione del riscontrato incremento nell’uso di droghe – conclude il prefetto Scaduto – saranno valutate apposite iniziative interistituzionali di contrasto alle dipendenze, spesso alla base di reati che, seppure di lieve entità, sono suscettibili di determinare un elevato allarme sociale”.