Il motivo per cui si sceglie di leggere questo libro di Fabrizio Tassi, giornalista e scrittore, è inizialmente il titolo.
Ogni lettore ha un proprio criterio di scelta di un libro, e molto spesso è il titolo o la copertina.
In questo caso, il titolo è già un invito verso la sensazione di libertà e leggerezza, così “come il volo lontano degli uccelli nella pace della sera”.
Ogni concetto, ogni episodio, ogni frase che si leggono da un libro, prendono forma reale nella mente di chi legge. Tutte le frasi volano nella mente e si concretizzano.
Leggendo questo testo, accade esattamente di percorrere le strade dei sentimenti più profondi dell’ anima, la quale si schiude per accogliere una conoscenza elevata e preziosa. Leggendo il testo, si ha la sensazione di fare una passeggiata a piedi nudi sul prato verde dell’ anima. Quest’ ultima diventa scrigno di saggezza, di consapevolezza e culla d’ amore puro. Si tratta di una conoscenza che trascende il quotidiano, si eleva ponendosi al di sopra dell’ordinario, per vivere un’ esperienza di straordinaria realtà. Per arrivare a tale esperienza, l’ autore segue un percorso interiore che inizia con una serie di ricordi, eventi, citazioni, appunti e pensieri che si accavallano in maniera quasi Joyciana, soprattutto quando cerca di raccogliere in un file emotivo, tutto ciò che trova nei cassetti della memoria, nei ricordi speciali dell’ infanzia e negli appunti dell’ adolescenza.
Adesso, li rilegge con maggiore consapevolezza e li interpreta con maggiore chiarezza.
Attraverso quelle esperienze di letture passate e attraverso il vissuto del passato recente e del presente, ci spiega come saper leggere ogni messaggio che ci offre casualmente la natura, il silenzio, l’ infinito e l’ orizzonte. Ci fa apprezzare, ciò che molto spesso diamo per scontato, ci dà una lettura delle cose che va al di là del pragmatico, è qualcosa che sconfina, supera i confini e si proietta oltre l’ orizzonte.
Al di là dell’orizzonte scopre un’ energia simile al potere del calore del sole, i cui raggi splendono sul manto azzurro del mare, creando una pioggia di diamanti e una danza di cristalli.
Se apriamo il cuore e allarghiamo il punto di vista li possiamo toccare, li possiamo accarezzare e possono irradiare il nostro corpo e la dimensione che ci riguarda.
E’ energia pura, scoperta indescrivibile, le parole limitano molto il vero significato di quell’ esperienza.
Fabrizio ci racconta come riuscire a fare esperienza di uno stato d’ animo elevato al sublime.
Molto spesso ci domandiamo come raggiungere un pò di serenità senza rendercene conto che la possiamo avere a portata di mano, accanto a noi…dentro di noi.
Leggere questo testo, vuol dire esattamente percorrere tutti i sentieri della propria vita per farsì che si possa effettuare una ricerca interiore, alla fine della quale si possono trovare piccole o grandi rivelazioni.
Ancora una volta, nel momento della “ rivelazione”, ritroviamo degli echi Joyciani se pensiamo
all’ “ Epiphany” di James Joyce, nel momento in cui i suoi protagonisti facevano esperienza di un
“ risveglio” o di un’ “ Illuminazione” o scoperta della verità.
In questa cornice ideale, s’ intravede anche l’ influenza del concetto del “ Bon Sauvage” di J.J. Rousseau, quando l’ autore fa appello ai bei tempi in cui “ l’ uomo era un selvaggio ingenuo e felice”, dove la società moderna non aveva messo ancora le mani e non aveva ancora invaso le menti, i cuori, i cassetti, i sogni, i progetti futuri e soprattutto la vita dell’ essere umano.