In rotazione radiofonica dal 4 settembre, “Fire” è il brano con il quale Fellow – pseudonimo del giovane cantautore astigiano Federico Castello [(Fe)derico Caste(llo)(w), N.d.R.] – si è aggiudicato il “Premio Siae” alla finale della 63esima edizione del Festival di Castrocaro.
«Questa canzone è nata circa due anni fa durante un periodo abbastanza buio della mia vita, in cui una serie di situazioni minacciavano di portarmi via una persona importante. Ho scritto “Fire” perché ne avevo bisogno; dovevo trovare un modo semplice di spiegare a me stesso cosa stesse succedendo e allo stesso tempo urlare al mondo ciò che avevo dentro. Il brano racconta semplicemente di quella fiamma che nasce dentro, lentamente: un’energia che silenziosamente si sviluppa nella tua anima e inizia poi a fare rumore, un rumore fortissimo, finchè non puoi più contenerla. Diventa, infatti, in qualche modo più grande di te; devi lasciarla andare e così si libera in un urlo disperato di tristezza, richiesta di aiuto e speranza».
Con la sua “Fire” Fellow entra in punta di piedi nell’intimità di ogni ascoltatore per poi esplodere con tutta la sua rabbia ed il suo dolore. Il brano, sapientemente costruito, è pura emozione; un flusso emotivo ininterrotto con i suoi alti e bassi. È, dunque, il sentimento a dettare la melodia; la forza dell’emozione a determinarne l’intensità. Il crescendo vocale e strumentale non fa altro che marcare i contorni di quell’urlo disperato di cui parla il giovane cantautore: un urlo che prende così forma diventando un grido universale nonostante la natura intima ed introspettiva del brano.
“Fire” ci insegna che anche il dolore ha un senso o, per lo meno, che nel dolore si può trovare un senso a quello che siamo. Le lacrime puliscono i nostri occhi dagli accumuli di polvere ed incredibilmente tutto si fa più chiaro. Ciò che più conta si palesa con tutta la sua forza e diventa l’unico motivo per cui lottare. Dal dolore può, dunque, scaturire un’inconsapevole energia che diventa il carburante del nostro coraggio. La musica, invece, ci tende la mano aiutandoci a sublimare quel dolore che diventa, così, anche quello degli altri. Ed ecco che inverosimilmente ci sentiamo più forti e meno soli.
ASCOLTA L’INTERVISTA A FELLOW:
FELLOW – FIRE (TESTO)
Your colourful world won’t turn into grey
No one’s ever gonna bring you away
You’re shattered on the ground
you’re shattered on the ground
you’re shattered on the ground, no living
You would leave and run
you would leave and run
you would leave and run
We felt in love so fast but
nothing will bring us back
I promised you I wouldn’t let you go
Can’t you see there’s a fire
there’s a fire running inside of him, my Lord
There’s a fire, there’s a fire
and the flames are gonna burn it all
Can’t you see there’s a fire
there’s a fire running inside of him, my Lord
No one’s ever gonna take you
No one’s ever gonna bring you away
My mind has gone crazy
it can’t get used to the idea of not having you here
I’ve gone mad, I’ve gone mad
You said the sunflowers sadly look down when they can’t see the sun
when the sun isn’t up
now it belongs to us
They say there’s nothing we can do
there is nothing no, there is nothing no
But I’m not gonna seat and lie to myself as I have no control
So I’m gonna stand and fight
Before the flames will swallow us all
Can’t you see there’s a fire
there’s a fire running inside of him, my Lord
There’s a fire, there’s a fire
and the flames are gonna burn it all
Can’t you see there’s a fire
there’s a fire running inside of him, my Lord
There’s a fire, there’s a fire
and the flames are gonna burn it all
Ohh
Take my arms, run away
don’t look back, leave this place
Come with me and we will find
somewhere to go, a place to hide
We’ll start it all back again
from zero through a new way
But tonight you won’t be alone
Fire
there’s a fire running inside of him, my Lord
There’s a fire, there’s a fire
and the flames are gonna burn it all
Can’t you see there’s a fire
there’s a fire running inside of him, my Lord
No one’s ever gonna take you
No one’s ever gonna bring you away