Fondazione “Verga” in piena attività

Fondazione “Verga” in piena attività

La cultura non si ferma e, direi, per fortuna, neanche di fronte all’emergenza pandemica che ha davvero stravolto consuetudini e i tradizionali modi di fruizione della stessa.

A dimostrazione di ciò, in queste ultime settimane c’è stato un interessante lavoro svolto dalla fondazione Verga, presieduta, nel comitato scientifico, dalla prof.ssa Gabriella Alfieri del DISUM di Catania.

In sinergia con l’Università ed in collaborazione con il teatro della città di Catania, proprio a causa dell’emergenza COVID, la fondazione ha organizzato le letture sceneggiate che, fino allo scorso anno, si tenevano dal vivo, in forma audio-visiva sul canale yuotube dell’Ateneo.

Si sono alternati, alla lettura, in questi appuntamenti svolti in modalità social, Pippo Pattavina con “Un consulto legale” (di Luigi Capuana) ed il commento di Ambra Carta; Ezio Donato con la lettura di “Lupetto” (di Federico De Roberto) ed il commento di Rosario Castelli e, infine, la lettura di “Bestie” (di Federigo Tozzi) a cura di Deborah Bernardi e il commento di Felice Rappazzo.

La fondazione Verga, ricordiamo fu fortemente voluta da un grande filologo, il prof. Francesco Branciforti, docente di filologia romanza, che ha avuto il grande merito di aver contribuito a recuperare i manoscritti “secretati” di Giovanni Verga, nell’ambito delle tante attività che si organizzano, già dal 1978, anno della sua nascita.

Fra le finalità statutarie previste ci sono, oltre alla custodia degli stessi manoscritti verghiani e alla loro divulgazione attraverso l’attività convegnistica e di ricerca, la promozione dell’edizione nazionale delle opere di Giovanni Verga, sostenuta anche dal Ministero dei beni e delle attività culturali che, stando alle ultime indiscrezioni, potrebbe già essere completata nel prossimo quinquennio.

Tante collaborazioni e tutte di pregevole livello culturale e scientifico compresa l’ultima nata con il Centre Zola (Le Centre d’étude sur Zola et le Naturalisme) affiliato all’Item Cnrs-Ens (Instituts des Textes et Manuscrits Modernes) de l’École Normale Supérieure di Parigi, che prevede lo scambio di dottorandi di ricerca tra Catania e la capitale francese, per studiare i testi degli autori del naturalismo e del realismo europeo e per l’organizzazione di corsi e seminari finalizzati alla lettura “orizzontale e trasversale” di tutti gli autori. A dimostrazione di ciò e della valenza europeista dell’opera verghiana, lo scorso anno, grazie ad una relazione a “due voci” presentata dalla prof.ssa Gabriella Alfieri e del prof. Giorgio Longo, all’interno di un convegno internazionale tenutosi proprio in Francia nel centre Zola, si pose in ben evidenza, tra le altre cose, che le stesse strategie stilistiche usate dal Verga, erano uguali a quelle utilizzate dai realisti inglesi e tedeschi.

Insomma un’azione culturale quella della fondazione Verga a tutto tondo, compreso il rapporto con la scuola “che è davvero ottimo – afferma la prof.ssa Gabriella Alfieri – poiché con loro abbiamo una relazione privilegiata. Ad esempio, organizziamo dei corsi di formazione per insegnanti dei vari ordini scolastici di primo e secondo grado, sulla lettura del testo letterario, ma anche in generale sulla storia, sulla musica, sulla linguistica e soprattutto accogliamo giovani studenti come stagisti e anche per l’alternanza scuola-lavoro. Desidero sottolineare infine – conclude la Alfieri – fra i vari progetti di ricerca della fondazione che vi assicuro essere tanti e di grande spessore, uno, in particolare, il VIVER, vocabolario dell’italiano dei veristi che stiamo realizzando con l’accademia della Crusca e che presto sarà consultabile, spero già da Settembre”.

 

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