di Angelo Lopresti
FRANCOFONTE – Tornano sul palcoscenico gli attori della compagnia te Sucatrale amatoriale Allegra cumarca cin la regia di Salvo Zagarella. I sacrifici degli attori, sono stati ripagati dalla grande partecipazione di pubblico che ha preso d’assalto la prevendita dei biglietti. “L’arte dell’arrangiarsi per sbarcare il lunario. L’uso espedienti pur di farla franca per gli imbrogli fatti. Nella vita tutto è destino. E una cosa si pensa e cento se ne fanno” è quanto la compagnia teatrale Allegra cumarca ha portato in scena con la commedia in dialetto siciliano “Cincu fimmini e un Tarì”, scritta dal celebre Pino Gamberone . Quasi cinquecento spettatori, c’è stato il pieno venerdì sera nel cortile del 2° istituto comprensivo di Piazza Dante, hanno riso con le lacrime per la parodia “rò zù Tanu”, che una ne pensa e cento ne fa pur di raggiungere l’obiettivo di sposare le due figlie maggiori,ormai attempate, preferendole alle due minori e azzittendo per una volta la moglie “cumammera”. A interpretare Tanu Zarbu è stato Carmelo Ciuciulla, mentre la moglie Adelina è stata Carmela Sidoti. Il ruolo delle figlie Agnesina, Caterina, Rusinedda e Assuntina, rispettivamente è stato di Pia Catalano, Adele Badalà, Marinella Cavallo e Nina Lo Giudice. Quelli del Barone Trupia è stato di Giafranco Gurrieri, della Baronessa Vicia naca di Giusy Dinaro, del Baronello Pepeddu di Fabio Salafia e del Baronello Caliddu di Franco Ventaoloro. Il personaggio di Sarina Fazia lo ha svolto Graziella Arceri e Nuccio Magnano quello di Alfiu Santaia. A fare “ a picciridda” Ninetta è stata Paola Tramontana. Regista Salvo Zagarella e suggeritrice Elina La Micela. “Francofonte è anche cultura – ha detto Ciuciulla- e i suoi cittadini rispondono sempre all’appello quando bisogna fare beneficenza. I proventi del botteghino andranno a delle missioni dei Padri Comboniani in Ciad”. Anche in altre occasioni l’Allegra cumarca ha devoluto gli uncassi in programmi e attività di solidarietà.