di Angelo Lopresti
FRANCOFONTE – Continua la battaglia dei produttori delle’ex cooperativa Monfalcone per avere ascolto dalle istituzioni. “Noi vogliamo pagare i debiti – ha detto Santi M8dicanti rappresentante dell’associazione agricola San Lio, già Monfalcone-, ma abbiamo la necessità che le istituzioni ci aiutino. E soprattutto chiediamo che non ci fanno abbandonare i nostri sgrumeti”. Per questo motivo nei giorni scorsi c’è stata una missione palermitana dei rappresentanti dell’ex cooperativa agricola Monfalcone di Francofonte, da tempo sottoposta a procedura di liquidazione per debiti. Lo scopo della trasferta nel capoluogo regionale resta quello di trovare una soluzione per irrigare e non rischiare la produzione di quest’anno. Per questo lo scorso martedì si sono riuniti a Palermo, nella sede della terza commissione regionale, attività produttive, il presidente della commissione onorevole Orazio Ragusa, i deputati regionali Giovanni Cafeo e Rossana Cannata, l’assessore regionale all’agricoltura Edy Bandiera, i sindaci Daniele Lentini di Francofonte e Giuseppe Stefio di Carlentini, il dirigente dell’assessorato alle produttività Carmelo Frittitta, i rappresentanti delle nuove associazioni di agricoltori di contrada San Lio Santi Mudicanti e di contrada Cannellazza Armando Rossitto, nate entrambe dopo il fallimento della Monfalcone. Ha partecipato l’avvocato Gianfranco Cataldo come legale a tutela dei soci dell’ex cooperativa. A organizzare l’incontro per discutere delle problematiche economiche e occupazionali conseguenti al fallimento della Cooperativa agricola Monfalcone è stato il rappresentante di Altragricoltura Gaetano Malaninno che ha detto “ci sono silenzi assordanti degli organi istituzioni sulla delicata situazione del fallimento dell’ex cooperativa Monfalcone. C’è la necessità urgente e imprescindibile di salvare gli agrumeti perché di fatto alle trivelle non è dato il permesso a irrigare”. Da quando la cooperativa Monfalcone è in stato di liquidazione i consorzi idrici di proprietà della stessa che riforniscono d’acqua quel territorio, circa 200 ettari, sono sotto la direzione del commissario liquidatore che ha tra gli atri il compito di recuperare i crediti. “La drammatica emergenza che si trovano ad affrontare gli agrumicoltori della Monfalcone – hanno detto gli onorevoli Cafeo e Cannata- sono legate alle scelte del Commissario liquidatore di prendere in consegna i pozzi e le strumentazioni per l’attingimento dell’acqua a S. Leo di Francofonte e a Cannellazza di Carlentini, impedendo così di fatto la possibilità di irrigare tranquillamente. I soci hanno presentato a marzo un piano di rientro della situazione debitoria del quale ancora si attendono risposte da parte degli organi competenti”.