di Angelo Lopresti
FRANCOFONTE – Rischiano la perdita di produzione i proprietari degli agrumeti contrada San Leo.“Aiutateci a salvare le nostre colture, abbiamo la necessità di irrigare in vista dell’imminente estate”. E’ il grido di allarme lanciato dal geometra Santi Mudicante, attivista impegnato nel sociale nel comune collinare. La richiesta di aiuto riguarda le coltivazioni che si trovano in contrada San Leo e fanno parte della medesima cooperativa assieme a quelle di contrada CannellazzaGli agrumeti di San Leo si trovano a nord della città, al limite con i comuni di Vizzini, Scordia e Militello Val di Catania. Una zona storica per la coltivazione dell’arancia a polpa rossa d’innesto Tarocco che già a metà dello scorso secolo erano una valida fonte di reddito per i proprietari. Si tratta di diverse centinaia di ettari di colture in cui gli agrumi sono delle primizie, addirittura maturano in autunno. Il rischio di non poter irrigare è legato a dei debiti e ai contenziosi a carico dell’omonima cooperativa fatti nel corso degli anni, per i quali infatti sono sotto la lente d’ingrandimento dei creditori e delle autorità competenti i conti di alcune gestioni del passato. “Lancio un appello al Presidente della Regione Sicilia onorevole Nello Musumeci – aggiunge Mudicanti-, il quale si è dimostrato sensibile alle economie legate all’agricoltura e a questo territorio. Mi faccio carico di questo appelloaffinchè ci aiuti a risolvere un’annosa e delicata vicenda per la quale abbiamo bisogno di essere sostenuti e guidati. Sappiamo bene che le cause dell’empasse vanno ricercate all’interno di questa cooperativa e per il quale si è coscienti di dover recuperare. Ma se non si predispone un programma di irrigazione dei fondi tramite l’attivazione stagionale delle trivelle consortili c’è la possibilità che si perde la produzione per il prossimo anno, quindi un progressivo abbandono delle campagne siti in quest’area e infine non onorare i debiti”. E a rischio non sono soltanto gli aranceti, in contrada San Leo da qualche anno ci sono anche aziende che coltivano uliveti i quali assieme a tutte le piante di ulivo utilizzate come ventiere producono dell’ottimo Olio Evo. Per non considerare anche che San Leo ha una notevole importanza sociale e ambientale. “Le coltivazioni in questa parte di territorio coprono un’ intera collina – continua il geometra-, un vero e proprio polmone verde la cui vista è spettacolare”. Inoltre la campagna di San Leo è stata scelta da parecchi francofontesi per andarci a vivere tutto l’anno perché il paesaggio è molto suggestivo.Raccoglie quasi circa 200 ettari di terreno su un’altura che è costeggiata dall’omonimo torrente, a circoscriverla tutta una serie di terrazzamenti tipici delle colture del luogo realizzati totalmente in pietra autoctona che costituiscono un importante patrimonio storico dell’artigianale rurale. “Essendo personalmente impegnato nel sociale – concludeMudicante- conosco bene il disagio economico e occupazionale di questa comunità. Se a questo si dovesse aggiungere l’abbandono delle colture di contra San Leo, Francofonte subirà un duro colpo. Non possiamo rischiare di perdere tutto questo e soprattutto non recuperare il buon nome che dal dopoguerra a oggi ha caratterizzato molti produttori francofontesi. Il nostro appello è rivolto a trovare le giuste soluzioni e allo stesso tempo far onorare a tutti i soci della cooperativa, nella misura di spettanza,i debiti predisponendo dei piani finanziari di rientro. ma per fare questo abbiamo bisogno di aiuti e di sostegno materiale che non permettono l’abbandono dei terreni”.