FRANCOFONTE-Nella giornata di ieri 13 luglio 2020 i Carabinieri della Stazione di Francofonte e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Augusta, in esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal Pubblico Ministero Carlo Parodi, hanno arrestato tre uomini ritenuti autori del tentato omicidio di FAVA Domenico avvenuto giovedi 9 luglio a Francofonte, ovvero i pregiudicati DIMAIUTA Antonino, di anni 48, LIA Vincenzo, di anni 44 e CALDERONE Ottavio, di anni 43, tutti residenti a Francofonte.
L’episodio, che ha destato molto clamore nella piccola cittadina, si è verificato giovedì sera, quando è giunto presso l’ospedale di Lentini, ferito da colpi di arma da fuoco, un uomo di Francofonte che già circa due anni fa era stato vittima di un attentato simile, uscendone miracolosamente vivo. In quella circostanza fu arrestato l’uomo ritenuto autore dell’attentato ed il fatto fu ricondotto a dissidi familiari.
Anche questa volta i carabinieri hanno operato con precisione e tempestività, grazie alla loro accurata conoscenza del territorio, appurando come nel pomeriggio di quel giovedì la vittima aveva avuto un diverbio causato da futili motivi con uno dei tre soggetti successivamente arrestati, anch’egli coinvolto nei dissidi di due anni fa che evidentemente non si erano risolti. L’uomo infatti, non sopportando il tenore delle parole utilizzate dal Fava, per l’affronto subìto ha contattato gli altri due, suoi cognati, per organizzare una spedizione punitiva. Così i tre, circa due ore dopo, hanno seguito a bordo di un’autovettura la loro vittima mentre si dirigeva con una moto nelle campagne di contrada Passaneto per andare ad accudire alcuni cavalli e lì, raggiuntala, l’hanno attinta con tre colpi d’arma da fuoco, colpendola in pieno al torace e di striscio al capo ed al braccio sinistro, fortunatamente senza esiti letali, dileguandosi immediatamente a gran velocità.
L’incessante attività investigativa, svolta sotto l’efficace coordinamento della Procura di Siracusa, ha consentito ai militari dell’Arma di ricostruire in poche ore la dinamica degli eventi, individuare gli autori del tentato omicidio e raccogliere tutti gli elementi necessari per eseguire il provvedimento di fermo, riuscendo così ad interrompere quasi sul nascere quella che aveva tutte le caratteristiche di una faida interfamiliare. I tre arrestati sono stati associati alla Casa di Reclusione di Brucoli.