Giarre, Successo  alla presentazione del libro di Salvatore Di Salvo “La Comunicazione cristiana nei social” nel Duomo San Isidoro Agricola

Giarre, Successo alla presentazione del libro di Salvatore Di Salvo “La Comunicazione cristiana nei social” nel Duomo San Isidoro Agricola

GIARRE – “Il libro di Salvatore Di Salvo è un lavoro coinvolgente a 360 gradi. Oltre alle parole si comunica anche con le immagini coinvolgendo i cinque sensi. La comunicazione per noi diventa fondamentale, perché siamo invitati ad occupare gli spazi sul digitale condividendo le notizie positive e di speranza”. Con queste parole don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali e cultura della CeSi e direttore dell’ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Acireale, si è espresso su ““La comunicazione cristiana nei social” (edizione Apalós), il libro del giornalista Salvatore Di Salvo, nel corso della prima presentazione che si è tenuta nel duomo San Isidoro Agricola di Acireale. L’evento promosso e organizzato dalla Parrocchia Sabnt’Isidoro Agricola, dall’Ucsi Sicilia, con il patrocino dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia in collaborazione con l’Azione cattolica, l’Anc e l’Ancri, sezione di Catania, è stato introdotto da don Nino Russo, arciprete parroco della chiesa Sant’Isidoro Agricola. La presentazione è stata aperta dai saluti di Antonio Foti, presidente del Collegio dei Garanti dell’Ucsi, il quale ha sottolineato che “bisogna riflettere oggi sull’utilizzo dei social”. Poi l’intervento di Isidoro Barbagallo, giornalista – avvocato che ha introdotto il lavoro di Salvatore Di Salvo. Poi la visione del video realizzato da Sabrina Fugazza e Antonio che hanno presentato i tredici post messi a disposizione da Sabrina e commentati da don Luca Roveda, agiografo della diocesi di Pavia e don Arturo Grasso. “A dare l’input a questo lavoro il messaggio whatsapp di Sabrina Fugazza, collaboratrice dell’Opera “San Luigi Orione” della provincia di Pavia, contenente una preghiera scritta da don Luca Roveda, agiografo della diocesi di Pavia, che chiedeva aiuto a Salvatore per la relativa diffusione e recita nelle varie parrocchie italiane – ha sottolineato don Arturo Grasso. La voglia di informare in modo diverso e di lasciare alla rete qualcosa in grado di toccare le coscienze e accarezzare i cuori. Sabrina ha fatto un lavoro prezioso tra immagini e riflessioni. Oggi viviamo in una società delle immagini e le foto e i post di Sabrina testimoniano come le immagini posso trasmettere un modo diverso di trasmettere la fede”. Poi l’intervento finale dell’autore. “Tutti Noi siamo comunicatori e siamo fatti di Cielo perché il nostro mondo interiore non ha confini proprio come la comunicazione; – ha detto – ecco il motivo per cui, se ci mettiamo anche Arte e bellezza nel comunicare, diventiamo noi stessi veri pionieri, portatori sani di emozioni e fraternamente, costruttori di un mondo migliore” Il giornalista ripercorre le genesi della nascita del libro e il cleam che Sabrina Fugazza sottolinea nel descrizione de “Il viola è un colore che profuma” e nel “Cielo che regge la terra”. Mi piace definirmi “artigiano della comunicazione” perché credo di essere un comunicatore attivo che continua a consumare la “suola delle scarpe” perché un vero giornalista deve anzitutto saper raggiungere, con i mezzi propri a disposizione, i cuori altrui, proprio come una volta quando non c’era nulla, solamente una sana e genuina volontà di testimoniare e cambiare le cose con quel poco che si aveva a disposizione. Mi piacerebbe che tutto questo portasse ad una vera consapevolezza dell’importanza della comunicazione semplice, impregnata di spirito e di umanità, che non sia imitabile perché fonte di creatività, ingegno e passione, una comunicazione che non s’ ispiri mai alle dinamiche sterili dell’intelligenza artificiale e che sia spunto per le nuove generazioni che hanno il bagaglio della storia ma anche la speranza del cambiamento ed il nostro sostegno. In questo momento delicato della vita c’è bisogno che tutti noi giornalisti e comunicatori riscopriamo la nostra “vocazione” e “missione”. Il lavoro di Salvatore Di Salvo, è stato impreziosito dai disegni di Gabriele Poggi e dai contributi di: “Tradurre” di Luigi Ferraiuolo, segretario generale del “Premio Buone Notizie”; “Libertà e limiti della rete” di Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000 e Radio InBlu; “L’ascolto nel silenzio di Giuseppe” di Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana e Maria Con Te; “Mettersi a servizio dell’altro” di Alessandra Ferraro, direttore di Isoradio Rai; “Usi e abusi dei social media” di Francesco Pira, professore associato di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e direttore del master in Esperto della Comunicazione Digitale Università di Messina; “Comunicare e bene” di Don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell’associazione Meter; “Comunicare la verità” di Domenico Interdonato, presidente Ucsi Sicilia; “Arrivare al cuore degli uomini” di Luca Marino, presidente della cooperativa del Settimanale diocesano “Cammino”; “Isole digitali” di Salvo La Rosa, conduttore e autore televisivo, direttore artistico Tgs, Rtp, Rgs, Antenna dello Stretto. La prefazione del libro è curata da Francesco Occhetta, s.i., docente alla Pontificia Università Gregoriana e segretario generale della Fondazione vaticana “Fratelli tutti”, il quale scrive: «Il volume di Salvo Di Salvo è un’analisi dal basso di chi il giornalismo lo vive come missione tra la gente e conferma una tesi nota: viviamo un tempo segnato da un “prima” e un “dopo” anche per il mondo della comunicazione». La presentazione è di Roberto Gueli, condirettore nazionale della Tgr Rai nonché presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il quale definisce “La comunicazione cristiana nei social” «un libro appassionato e ricco di spunti di riflessione con un preciso filo conduttore rappresentato dalla profonda fede cristiana dell’autore».
L’introduzione porta la firma di Santino Franchina, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che si sofferma sui «rischi, le storture ma anche sulle potenzialità della rete e sull’evoluzione, o se vogliamo le involuzioni, imposte al giornalismo contemporaneo dove ormai tutti sono diventati lettori e giornalisti al tempo stesso».
La postfazione è affidata a Vincenzo Varagona, presidente nazionale Ucsi, il quale sottolinea come «nel suo lavoro il caro amico Salvo tratta i tanti temi legati all’efficacia della comunicazione, riassumendo la storia dei social, del loro utilizzo, anche in ambito ecclesiale, per poi arrivare alla ‘missione’ del giornalista».
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