Henry Beckett svela il suo universo introspettivo nell’album “Riding Monsters”

Henry Beckett svela il suo universo introspettivo nell’album “Riding Monsters”

Già disponibile in tutte le principali piattaforme di streaming e download, “Riding Monsters” è il nuovo album di Henry Beckett, che torna con nuova musica a distanza di sei anni dall’uscita del suo primo EP “Heights” (2017, nda), rimanendo fedele alla tradizione americana dell’alternative-rock e – in generale – al mondo cantautorale anglofono e portando l’ascoltatore ad immergersi in spazi sconfinati colorati da chitarre riverberate e dalla sua voce calda e sognante.

Riding Monsters” è composto da nove tracce, che solcano le onde dell’universo introspettivo e profondo del cantautore, nato a Milano, ma di anima americana. I testi dei brani sono infatti fortemente autobiografici e delineano un chiaro ritratto della personalità di Henry: alla ricerca del suo posto nel mondo e perennemente in lotta con le difficoltà che non gli permettono di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nonostante ciò, in brani come “Riding Monsters“, “Some People Get Lost” e “Blackbird” ad emergere non è la frustrazione dovuto ai numerosi ostacoli, ma la voglia di conoscersi anche attraverso tali difficoltà, in modo da familiarizzare con esse per trasformarle in qualcosa di positivo in sé. Vince dunque la forza e la voglia di rialzarsi sempre, combattendo il più possibile contro la rassegnazione e il senso di impotenza che spesso ci portano a rimanere seduti ad aspettare che sia il caso a spostare i nostri binari sul tracciato giusto.

Riding Monsters è stato per me un monte altissimo che ho dovuto scalare piano piano e con tanta pazienza. Ora sono sulla vetta di questo traguardo e da qui vedo finalmente tutte le altre cime che vorrò raggiungere. Quindi, per me, questo è di fatto l’inizio di un viaggio che penso non vorrò mai terminare”.

Henry Beckett Riding Monsters

Henry Beckett, “Riding Monsters”

In questo suo nuovo introspettivo viaggio, Henry Beckett continua a rivolgere lo sguardo verso il panorama artistico del cantautorato americano (Bruce Springsteen, Ryan Adams, Jonathan Wilson) e accompagna dolcemente l’ascoltatore in un immaginario fatto di viaggi on the road, lungo sconfinate autostrade circondate dal deserto o bagnate dalle coste. Ed ecco che lo spirito sognatore del cantautore milanese riecheggia in ogni brano, ma è ora plasmato da una maggiore maturità e consapevolezza. I testi parlano infatti di passati amori, di crescita e di ricerca.

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