CARLENTINI. Sessanta anni di amore, con due figli e cinque nipoti: è la grande storia di Salvatore Breci e Rosa Seguenzia, che domenica, hanno festeggiato le nozze di diamante. Lui 89 anni, 85 lei ed una vita trascorsa tra lavoro e famiglia. Una coppia “all’antica” e non soltanto per l’età avanzata, ma soprattutto per i valori del focolare paterno e della famiglia innanzitutto. Tutti uniti figli e nipoti, che hanno “spento” le sessanta candeline di un matrimonio basato su quei principi che oggi non si trovano più, dopo che in Chiesa Madre, hanno partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta da don Salvatore Siena, parroco della parrocchia Immacolata Concezione. La stessa chiesa dove l’undici luglio del 1957 si unirono in matrimonio davanti all’arciprete monsignor Giuseppe Favara. Alla celebrazione hanno partecipato, oltre alcuni componenti della comunità della chiesa Madre, i figli Graziella e Concetto, la nuora Francesca Addamo e i nipoti Stefano e Antonio Gurciullo, Rossana, Maria Lucia e Eleonora Breci. Un pensiero, durante la celebrazione non poteva andare al genero Sebastiano, scomparso, il 28 gennaio scorso a causa di un male incurabile. “La pietra che rappresenta questa importante tappa della vita è il diamante – ha detto don Salvatore Siena, parroco della chiesa Madre – pietra preziosa per definizione dai principi di incrollabilità e fermezza qualità che loro hanno ben dimostrato, esempio di vita per tutta la nostra comunità”.“I nonni sono persone umili – dicono i nipoti – ed ai figli ed a noi hanno inculcato appunto questi valori che li hanno resi grandi nei nostri cuori e che li hanno portati a questo traguardo importante che poche coppie riescono a tagliare”.