PALERMO – L’indagine archeologica negli ultimi decenni ha subito grandi trasformazioni grazie a metodi nuovi che consentono la ricerca di reperti attraverso azioni non invasive.Il cosiddetto “survey archeologico” negli ultimi venticinque anni ha portato, in particolare ad una nuova intensificazione della ricerca sui paesaggi della Sicilia. È su questi temi che il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, diretto dall’architetto Liborio Calascibetta, ha programmato per martedì 4 ottobre alle ore 17:00, nella sala conferenze di Palazzo Trigona, a Piazza Armerina, un incontro con Johannes Bergemann, professore di Archeologia Classica nell’Università di Göttingen su “Archeologia del paesaggio in Sicilia. Contesti costieri ed interni a confronto”. Il gruppo del prof. J. Bergemann grazie a questo approccio metodologico ha condotto indagini e progetti in zone costiere, tra cui Gela e Camarina, ma anche nelle zone interne dei Monti Sicani nell’hinterland di Agrigento. I risultati hanno portato ad una definizione culturale delle zone di presenza e influsso dei Greci che fondavano le loro città sulla costa, come anche delle popolazioni autoctone. Gli scavi, avviati in seguito ai survey preventivi, infine, hanno fornito nuovi e maggiori risultati, spesso inaspettati. I lavori nella scia della politica di valorizzazione dell’heritage siciliano portata avanti in questi anni dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, saranno introdotti dall’archeologo del Parco archeologico, Rosario Patané. Johannes Bergemann è professore di Archeologia Classica e Direttore dell’Istituto Archeologico dell’Università di Göttingen. Da diversi anni opera in Sicilia con indagini archeologiche di superficie. Ha curato, assieme ad Oscar Belvedere, un importante convegno internazionale sulla Sicilia romana, i cui atti sono stati pubblicati nel 2018.