“….Che la scrittura per me è parte del mio BenEssere”.
Ci eravamo lasciati con queste ultime battute nel precedente pezzo; oggi esordisco alla stessa maniera.
Lo faccio perchè sono qui a scrivere con la stessa rapidità di un treno ad alta velocità e con i vagoni stra colmi di gente. Di gente che viaggiava tranquilla, felice, sorridente; di gente con gli occhi stanchi che fa rientro a casa dopo una giornata di lavoro.
Con gente che sul quei vagoni era in cerca, seppur per brevissimo tempo, di un po’ di BenEssere. Insomma, su un treno che sfrecciava carico di vite, emozioni, prima del Covid19. Praticamente, all’incirca, un anno fa’. Un anno, sì. Dodici lunghi mesi da quando sorrisi, sbadigli, smorfie, baci e makeup sono completamente celati da quelle mascherine.
Dalle stesse mascherine che sono diventate priorità assoluta prima di ogni nostro spostamento. Fermo restando che i colori delle nostre Regioni e Città ci consentano di uscire da casa, anche solo per far la spesa.
Ed ecco che qui, entra in gioco il nostro BenEssere psicologico.
Suppongo e, quindi, azzardo a dire il nostro, perchè ad ogni modo, chi più chi meno, da questa situazione ne verremo fuori (perchè così sarà, e permettetemi di dire, Il merito di questo lo dobbiamo alla scienza!) con dei meccanismi affettivi e mentali differenti. Come fare a rimanere se stessi e mantenere, ad ogni modo, il proprio BenEssere?
Ah ma brava Veronica, che bella domanda. E adesso la risposta? Su prova a scriverla. Impossibile. Oggi soprattutto. Si che noi donne abbiamo una soluzione per tutto, ma ci sono tante situazioni, eventi per i quali è impossibile dare una risposta razionale e logica.
Probabilmente, una risposta potrei trovarla se solo provassi ad analizzare questa ed altre situazioni in maniera matematica e metodica.
Impossibile per un sagittario come me. Impossibile per la Veronica che sono, tanto ca****ta, tanto sensibile e rivoluzionaria per altro.
Non ho una risposta, ho però un suggerimento che da qualche ora provo a dare a me stessa. E’ un suggerimento tanto semplice, quanto (per me!) complesso da applicare. Ecco qual’è: “allenarci e decidere di orientarci verso pensieri costruttivi, scenari positivi anche a livello di reazione personale all’evento, considerato per ognuno di noi, catastrofico”.
Ecco, adesso che ho tirato fuori questo gran pensiero, occorre metterlo in pratica. Dai Veronica, inizia.
Inizio sì. A modo mio e con i miei tempi. Senza far fermare il cuore ma guidando un po’ più la mente, verso la strada del BenEssere psicologico.
Anche perchè se la mente non è easy, il corpo non risponde a nessun tipo di stimolo. Zero proprio. Ve lo garantisco.