LENTINI. Un cadavere di un uomo a cui bisogna dare un nome e su cui gli esami autoptici hanno fatto completa chiarezza. E’ cosi la Procura e i carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Salvatore Grillo, hanno scelto di coinvolgere anche i Ris di Messina alla ricerca di elementi utili alle indagini che potrebbero svelare l’identità dell’uomo, il cui corpo stato trovato domenica 26 agosto, all’interno di una body bag, ovvero una sacca usata dai medici legali per la conservazione di cadaveri o resti umani e nascosta dietro un muro di cinta in contrada Ciricò, in territorio di Carlentini. I militari dell’Arma del Ris di Messina sono arrivati, martedì mattina, intorno alle 9 in un abitazione di via degli Operai a Lentini, tra piazza Guido Rossa e via Nisidia a Lentini, all’interno di un appartamento al secondo piano di una modestissima casa. L’abitazione, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Augusta, di proprietà di una donna che avrebbe dato in locazione a un uomo di Lentini, che da quasi 20 giorni non si hanno notizie. I carabinieri della scientifica hanno lavorato per oltre sei ore per raccogliere all’interno dell’appartamento al secondo piano tutti gli elementi per risalire all’uomo, per chiarire il quadro rispetto al cadavere ritrovato dietro il muro di cinta all’intero dell’appezzamento di terreno in contrada Ciricò per il quale ancora non c’è nessun indagato per occultamento di cadavere. Ieri mattina i Ris sono arrivati e hanno indossato le ormai conosciute tute bianche, i calzari e si sono dedicati per sei ore a foto e rilievi nell’abitazione, comprese porte e finestre che fin dal primo sopralluogo dei carabinieri non avevano segni di effrazione. Accanto al Reparto investigazioni scientifiche dell’Arma hanno collaborato i militari del Reparto operativo della Compagnia di Augusta. La Procura ha infatti aperto un fascicolo conoscitivo – in sostanza non viene citata alcuna ipotesi di reato e quindi neppure l’omicidio – e non vi sono degli indagati, ma il lavoro degli ultimi giorni è stato certosino. Sono infatti stati sentiti diversi testimoni tra cui i parenti più stretti dell’uomo per risalire all’identità del cadavere di contrada Ciricò. Ora la palla passa ai Ris: toccherà a loro offrire una chiave di lettura dell’identità del cadavere ritrovato dopo quattro giorni dalla morte a Carlentini e gli elementi raccolti all’interno dell’abitazione. La casa resterà sigillata fino alla risoluzione del giallo dando un’identità al cadavere.