Disponibile sulle principali piattaforme di streaming e downloading dal 14 ottobre, “Il mio più bel senso di colpa” è il nuovo singolo urban pop di Gabriele Slep, giovane cantautore siciliano di stanza tra Milano e Roma.
Uno splendido senso di leggerezza, ma non di superficialità. Così possiamo definire le sfumature cromatiche de “Il mio più bel senso di colpa”, brano prodotto da Stefano Casali, in arte Natty Dub. Con questo pezzo l’artista vuole portare l’ascoltatore ad una serie di riflessioni, parlando soprattutto dell’importanza di godersi, all’interno di qualsiasi tipo di relazione interpersonale, quei piccoli momenti di leggerezza. A volte può capitare, infatti, che il valore che diamo ai legami che fanno parte della nostra vita si trasformi in un peso così grande da non farci apprezzare e capire il valore del legame stesso. Per questo, Gabriele Slep pensa sia necessario scrollarsi di dosso questi pesi, facendo in modo di dare più spazio e più valore a quello che di significativo si trova all’interno di noi stessi, in modo da poterlo condividere anche con gli altri.
ASCOLTA L’INTERVISTA A GABRIELE SLEP:
IL MIO PIÙ BEL SENSO DI COLPA|TESTO
Io vorrei che questa sera il tempo si fermasse per un po’.
Che ridere, per caso siam finiti sulle scale,
Poi in balcone mentre tutti i tuoi vicini dormono.
Io vorrei regalare un sorriso ad ogni tua giornata storta
Perché tu non sai che sei il mio più bel senso di colpa.
Per favore se puoi resta ancora un poco qui con me.
È più facile capire due occhi che sembra non parlino
Che le teorie sull’amore di gente che sola non sa starci un attimo.
Ed io lo so che prendi a morsi la vita
Perché è la vita che per prima ha morso te
Ma questa notte ho solo voglia di lasciarmi andare un po’
Perché tu sei il mio più bel senso di colpa.
Ma volendo, sai, potrei abbandonarmi alle tue voglie, questa notte.
Come fai, come fai, come fai.
Qui lo sai solo tu.
Perché tu sei il mio più bel senso di colpa.
Ma volendo, sai, potrei abbandonarmi alle tue voglie, questa notte.
Come fai, come fai, come fai.
Qui lo sai solo tu.
Io vorrei che quel sorriso ingenuo lo tenessi per un po’
Per farmi ricordare che luce dopo il sole.
E chi è ferito anche nell’incertezza sa quello che vuole.
Io potrei riempirti le giornate di parole,
Provando a dare una forma alle mie paure,
Ma non so se sia giusto o no
Perché… perché…
È più facile capire due occhi che sembra non parlino
Che le teorie sull’amore di gente che sola non sa starci un attimo
Ed io lo so che prendi a morsi la vita
Perché è la vita che per prima ha morso te
Ma questa notte ho solo voglia di lasciarmi andare un po’
Perché tu sei il mio più bel senso di colpa.
Ma, volendo, sai potrei abbandonarmi alle tue voglie, questa notte.
Come fai, come fai, come fai.
Qui lo sai solo tu.
Qui lo sai solo tu.
Perché tu sei il mio più bel senso di colpa.
Ma, volendo, sai potrei abbandonarmi alle tue voglie, questa notte.
Come fai, come fai, come fai.
Qui lo sai solo tu.