PALERMO – Il palermitano Natale Mascellino è stato rieletto ieri sera presidente di Copagri Sicilia, la confederazione dei produttori agricoli che riunisce e assiste nell’Isola ben 26 mila imprese. Le tante, troppe, criticità del settore ma anche e soprattutto la voglia di affrontare e vincere le sfide della qualità sui mercati sono stati i temi portanti del congresso che s’è tenuto, non a caso, in un luogo-simbolo delle eccellenze della nostra Isola: a Castiglione, capitale del vino in terra d’Etna. Nella sala-convegni di “Cantine Patria”, Mascellino nel corso della sua relazione ha sottolineato la necessità di superare frammentazioni e limiti strutturali del sistema: “La qualità non è un dono divino. Sono necessari idonei interventi per accrescere le dimensioni delle imprese agricole, per un allineamento dei costi del lavoro e dell’energia, per garantire la trasparenza dei prezzi e riorganizzare gli strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione”. Quindi, ha ricordato che la Regione può e deve fare di più. Ad esempio, per assicurare un bene essenziale: “L’acqua – ha detto – incide moltissimo nei bilanci delle aziende. Per questo è necessario, se si vuole una agricoltura competitiva, garantire quantità adeguate di acqua a costi sostenibili e certi. Va messo in atto il piano di riorganizzazione delle strutture dei Consorzi di bonifica che dovranno essere governati dagli agricoltori, liberati dalle ingerenze del mondo politico, e dovranno ottenere un sostegno finanziario regionale finalizzato ad attenuare le ricadute dei costi di gestione sugli agricoltori. La tanto annunciata riforma dei consorzi di bonifica”.
Il congresso, presieduto dalla direttrice generale di Copagri Cristina Solfizi, è stato concluso dal leader nazionale dell’organizzazione, Franco Verrascina. “Oggi – ha denunciato il presidente della Confederazione – l’agricoltura produce in perdita e la situazione attuale sta accentuando tutto. I costi sono arrivati alle stelle, i prezzi sono più o meno rimasti gli stessi. Posso dire, senza ombra di dubbio che l’agricoltore è alla canna del gas. E anche alla canna dell’acqua, visto che non ce n’è per irrigare i terreni!”.
Tra gli ospiti, il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza che ha rimarcato i costi della crisi per lavoratrici e lavoratori – “l’inflazione ha già eroso, secondo dati Istat, una mensilità di stipendio” – e rivendicato interventi concreti dalla politica: “Noi chiediamo al Governo e ai partiti, intenti nella campagna elettorale, di fare di tutto per evitare che il Paese entri in recessione. Facciamo una proposta a Governo e Parlamento: nel Decreto Aiuti per famiglie e imprese mettiamoci dentro non solo le risorse incamerate dallo Stato negli ultimi mesi a causa dell’inflazione, ma pure quelle che da qui a dicembre arriveranno innanzitutto con l’Iva e con le maggiori entrate fiscali”.
A salutare l’assemblea Copagri, esaltata all’esterno da imprenditori e stand di “Piazza Copagri” con i prodotti della terra e del mare di Sicilia, sono stati anche i presidenti regionali di Confagricoltura e Cia, Rosario Marchese Ragona e Graziano Scardina, e il segretario generale della Flai Tonino Russo. Particolarmente qualificata nella seconda parte dell’evento la tavola rotonda moderata dal giornalista Andrea Lodato e promossa dalla Confederazione per parlare di “Strategie per la promozione dell’agroalimentare siciliano”. Sono intervenuti il direttore dell’Istituto regionale del Vino e dell’Olivo-Irvos Gaetano Aprile, il direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Dario Cartabellotta, l’imprenditore vitivinicolo Francesco Di Miceli, il direttore generale dell’Università di Catania Giovanni La Via, i segretari regionali di Uila e Uila Pesca Nino Marino e Nino Pensabene.