MESSINA – Sono trascorsi 28 anni dal tragico incidente del 29 settembre 1994, quando lungo l’autostrada Salerno -Reggio Calabria, il bimbo americano, Nicholas Green, in vacanza in Italia con i genitori, fu colpito da un proiettile.. L’auto sulla quale viaggiava la famiglia Green era diretta in Sicilia ed è stata scambiata con quella di un portavalori e nel corso del tragitto è stata bersaglio di una sparatoria che ha costretto Mister Green a correre verso l’ospedale di Messina, vedendo il suo piccolo colpito nel sonno. L’evento viene ricordato nelle scuole con il Concorso “Nicholas Green” e quest’anno, coordinato dalla prof. Maria Teresa Mazzeo, ha avuto luogo presso il Rettorato dell’Università di Messina il Primo convegno internazionale “Donarte 2022” e tra gli illustri relatori ha partecipato anche Mister Reginald Green, papà del piccolo Nicholas, il quale, rivivendo la tragedia del figlio ha ricordato come il primo ottobre 1994, ai medici dell’ospedale di Messina che comunicavano la morte cerebrale del piccolo Nicholas, gli affranti genitori hanno detto: “Trapiantate i suoi organi”. Il cuore di Nicholas ha pulsato ancora per altri 23 anni restituendo una vita normale ad Andrea Mongiardo, morto a 37 anni, nel 2016 a Roma ; mentre gli altri sei organi sono ancora oggi vivi nei trapiantati di Messina, Siracusa e Bari ed una di questi, Maria Pia, dopo il trapianto è diventata mamma ed ha dato al figlio il nome di Nicholas. Un grande applauso è stato riservato a Maria Pia e a Nicholas, presenti al convegno.Il gesto nobile ed eroico della famiglia Green ha commosso l’Italia e ha determinato un vero effetto Nicholas dando un forte sviluppo alla diffusione della cultura della donazione degli organi che la Fondazione Nicholas coordina a livello internazionale.
Al convegno di Messina sono intervenuti medici, chirurghi, anestesisti del Regno Unito, della Spagna, del Ghana, del Giappone, degli USA, del Brasile, della Cina, di Cipro e docenti universitari di Torino, Treviso, Padova, Verona, Bologna, Sassari, Cagliari, Roma, Reggio Calabria, Palermo, Catania e Messina e ciascuno ha presentato ricerche, esperienze cliniche di trapianti di organi, statistiche e confronti tra le diverse Nazioni.
Particolarmente apprezzata è stata la mostra artistica di pitture che presentano con immagini artistiche e originali il tema della donazione degli organi.
Nell’unire scienza e arte è stata valorizzata l’interdisciplinarità e la convergenza della comunicazione di un valore educativo da diffondere e assimilare. I genitori del piccolo Nicholas hanno dato una lezione di civiltà al mondo intero autorizzando l’espianto di ben sette organi che hanno dato vita a sette giovani italiani di Messina, Siracusa, Bari, Roma, i quali hanno beneficiato degli organi del piccolo Nicholas ed hanno così continuato a svolgere una vita normale. I suoi organi sarebbero rimasti inerti e inattivi e invece hanno continuato a vivere e durare nel tempo.
Nel corso di questi anni a Nicholas sono state intitolate aule, teatri, vie, scuole, fondazioni, sono stati banditi concorsi regionali e provinciali per stimolare tra gli studenti l’attenzione alla cultura della donazione degli organi e dei tessuti, grazie alla cooperazione dei volontari dell’Aido.
Sulla collina di Bodega Bay, piccolo centro della California, accanto alla tomba di Nicholas, l’artista Bruce Hasson con le tante campane raccolte in Italia, dono di amicizia e segno di perdono, ha realizzato la “Children’s Bell Tower” e al vento dell’oceano suonano e vibrano le campane italiane nel nome e nel segno di tutti bambini del mondo.
L’effetto Nicholas, così com’è stato salutato dai mass media, l’eco di ammirazione e di plauso nei confronti dei coniugi Green, per il generoso gesto di amore, ha determinato una rapida crescita delle donazioni in Italia e la diffusione della cultura del trapianto di organi, rinforzata dal trapianto degli organi della studentessa romana Marta Russo, della giovane Annalisa di Napoli, di Alessandro Giani, sindaco dei Ragazzi di Cassano Magnago, in provincia di Varese, e di tanti altri meno noti generosi donatori di organi.
I Consigli Comunali dei Ragazzi, in collaborazione con il Parlamento della legalità Internazionale hanno costituito a Messina l’Ambasciata del dono, diffondendo e praticando il valore di “ sentirsi ed essere un dono per gli altri” nella concretezza del quotidiano.
La cultura del dono e del trapianto degli organi, anche grazie alla lodevole promozione dell’Aido, ha modificato comportamenti e modi di pensare ed ora è in dibattito al Parlamento la proposta di legge in merito al rendere noto ai familiari il nome del donatore e consentire un contatto tra ricevente e familiari del donatore. Di tale proposta Mister Green si è reso testimone e sostenitore.
“Io dono, tu doni….essi vivono” non è solo uno slogan, ma resta un monito costante e incisivo per la formazione integrale degli studenti e questa “lezione” fa parte dei contenuti dell’Educazione Civica che comprende anche la sfera dell’educazione alla salute e al benessere.