SIRACUSA – iracusa, 9 marzo ’21 – Il sindaco, Francesco Italia, ha scritto stamattina una lettera al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per chiedere l’intitolazione della caserma “Gamerra” di Pisa a Emanuele Scieri. Di seguito il testo integrale.
Signor Ministro della Difesa,
lei è certamente a conoscenza della tragica morte del militare siracusano Emanuele Scieri, avvenuta il 13 agosto del 1999 all’interno della caserma Gamerra di Pisa.
Il prossimo 29 marzo, oltre 20 anni dopo l’uccisione del giovane paracadutista, si svolgerà, presso il GUP di Pisa, l’udienza preliminare di un processo che vede alla sbarra per omicidio volontario tre commilitoni di Scieri e due alti ufficiali accusati di favoreggiamento.
Sono trascorsi quasi 22 anni, i familiari e gli amici di Emanuele, riuniti nel comitato “Verità e giustizia per Lele”, non hanno mai smesso di chiedere giustizia. Una giustizia che è stata loro negata con una serie di archiviazioni per troppi anni. C’è voluta una commissione d’inchiesta parlamentare, presieduta da una tenace siracusana, l’onorevole Sofia Amoddio, con altri due deputati siracusani fra i componenti, per scardinare il muro di gomma delle connivenze e coperture che avevano protetto presunti esecutori e presunti favoreggiatori e giungere alla individuazione di chi, secondo gli esiti della Commissione, rimessi alla magistratura, avrebbe ucciso Emanuele Scieri per ignobile pratica di “nonnismo” e di chi per un omertoso senso di appartenenza e di criminale difesa del reparto militare ha coperto i fatti e le responsabilità.
Signor Ministro, in tutti questi anni, purtroppo, a noi siracusani, a quanti hanno conosciuto Lele e lo ricordano con affetto, è sempre sembrato che da parte dell’Esercito vi fosse una chiusura nei confronti della verità. Si è alimentata, nel corso di lunghi anni, l’impressione che i militari difendessero il “buon nome” della caserma (e quindi inevitabilmente anche i responsabili) e non volessero far luce sulla verità e reclamare giustizia.
Ho motivo di credere che negli ultimi anni questa cultura sia cambiata e oggi vi sia piena condivisione da parte dei vertici della Difesa dell’esigenza di giustizia per la morte di Emanuele Scieri, un ragazzo di 26 anni che ha perso la vita dentro una caserma dell’esercito italiano.
A pochi giorni dall’inizio del “giusto processo” le chiedo, signor Ministro, di dare un segno tangibile di questo cambiamento, di indicare con chiarezza da che parte stanno le forze armate in questo caso.
Un segnale forte all’esterno e all’interno dell’Esercito sarebbe quello di intitolare, subito, prima del processo, la caserma Gamerra a Emanuele Scieri.
Sono certo che non mancheranno altri luoghi per onorare in futuro la medaglia d’oro della seconda guerra mondiale, il maggiore Gian Paolo Gamerra.
Ma oggi, trasformare la “Gamerra” in caserma “Scieri” avrebbe una forza, un valore, un’importanza simbolica che certamente non le sfugge e contribuirebbe e restituire a quel luogo l’onore che il delitto ha inevitabilmente macchiato.
Confidando nella sua attenzione e sensibilità, cordiali saluti.