Insulti omofobi, sospeso il primario dell’ospedale di Varese

Insulti omofobi, sospeso il primario dell’ospedale di Varese

di Emanuela Ruma
VARESE – Un primario dell’azienda sanitaria Sette Laghi, che operava all’ospedale di Cittiglio, avrebbe pronunciato insulti omofobi contro un paziente già sedato. L’episodio sarebbe accaduto durante il periodo di piena emergenza Covid e avrebbe infastidito gli altri collaboratori presenti in sala operatoria, che avrebbero denunciato il fatto dando il via all’apertura di un procedimento disciplinare da parte dell’ordine dei medici di Varese contro il primario, che sarebbe già stato sospeso.
C’è da chiedersi se i principi di imparzialità e umanità debbano essere sposati da chi decide di indossare un camice al servizio del prossimo. Forse chi ama persone dello stesso sesso non ha diritto alle cure?
Nel 2020 stiamo assistendo ad una forte spaccatura fra cittadini, comunità religiose, partiti politici che difendono la “famiglia tradizionale”, e chi desidera la libertà di poter amare chi si vuole perché deve essere un diritto per ogni uomo.
Insulti omofobi, pestaggi, manifestazioni organizzate da gruppi religiosi che professano l’amore verso il prossimo, ma che rischiano invece di alimentare l’odio verso chi decide di seguire il proprio cuore.
Atteggiamenti che sono il ritratto di una società che millanta falsa libertà.
Un uomo che ama un altro uomo o una donna che ama un’altra donna, che danno possono arrecare in un mondo pervaso dall’odio? Non dovrebbe essere forse vero che dove regna l’amore esistono sorrisi, requie e serenità?
Perché non si deve avere il diritto di vivere come si vuole in un’era dove ci si dovrebbe indignare per i diritti che invece non vengono riconosciuti alle persone?
Ancora oggi i troppi scontri ci riportano al Medioevo e ciò che più colpisce è la parola “normalità” che viene usata a sproposito per offendere, per ferire:” Tu non sei normale “.
“Il Parlamento Europeo condanna i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali in quanto alimentano l’odio e la violenza, anche se ritirati in un secondo tempo e chiede alle gerarchie delle rispettive organizzazioni di condannarli”.
In mezzo a tanta cattiveria dilagante insulti e attacchi, i tanti omosessuali e non, gridano quindi all’esigenza di avere una legge ancora più specifica contro l’omofobia, mentre chi non accetta le unioni omosessuali vede questa eventuale legge come “liberticida”.
Il dato di fatto è che dove c’è litigio non c’è la parola di Dio e se Dio ci ha insegnato che dobbiamo amarci gli uni gli altri dicendo: “amerai il tuo prossimo come te stesso”, certamente si deve accettare l’orientamento sessuale di ogni persona mettendo da parte i pregiudizi e sostenendosi per costruire la pace.

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