Sul Prof. Frasca abbiamo scritto una recensione riguardante il suo ultimo saggio riguardante Leontinoi e poiché questo saggio è davvero parecchio interessante abbiamo deciso di intervistare l’autore.
Perché Leontinoi è così attraente per gli studiosi?
Leontinoi è attraente per gli studiosi perché si presenta ancora intatta dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Fatte poche eccezioni, l’area della città antica non è stata interessata da abitazioni moderne. Diversamente la maggior parte delle città di origine greca, come Catania, Siracusa, Messina o Gela, che sono state continuamente abitate, rendendo difficile l’indagine archeologica.
Da quali esigenze nasce questo saggio/guida su Leontinoi?
La Guida sull’archeologia di Leontinoi, nasce dall’esigenza di far conoscere a studenti, turisti o semplici appassionati della storia locale il patrimonio di una città greca di difficile lettura e che è in poco conosciuta e visitata. Da qui anche l’esigenza di proporre dei percorsi di visita che orientino nella visita di un territorio piuttosto difficile per la sua conformazione fisica.
Quali sono le particolarità di Leontinoi?
I Greci fondarono le loro città in località sul mare dotate di facili approdi e di terre coltivabili. Leontinoi ha la particolarità di essere l’unica città fondata dai Greci nell’VIII secolo a.C. su due aspre colline dai fianchi scoscesi, e quindi difficili da abitare, e distante dal mare.
Cosa c’èra prima di Leontinoi?
Quando i Calcidesi guidati da Teocle giunsero nel sito scelto per fondare la loro città, le alture di Metapiccola e di San Mauro e la valle tra i due colli, trovano il sito già abitato dagli indigeni che chiamano Siculi. La particolarità è che, contrariamente a quello che dicono alcune fonti antiche, i Calcidesi non cacciarono con la forza gli indigeni, ma convissero con essi per un certo periodo. Gli I Siculi, infatti, continuano a seppellire nelle tombe di famiglia, scavate nel fianco del colle Ciricò, fino almeno alla metà del VII secolo a.C.
Come si è sviluppata Leontinoi?
La città ben presto diventò ricca e potente, perchè godeva dei frutti dei fertili campi leontini (la Piana di Catania). Inoltre, attraverso il fiume San Leonardo, l’antico Terias, intratteneva rapporti commerciali con le principali città del Mediterraneo.
Che tipo di società era in vigore nella nostra città?
Leontinoi era governata da una oligarchia formata dalla classe degli aristocratici, ricchi proprietari terrieri chiamati Cavalieri (hippeis). Alla fine del VII secolo il regime oligarchico fu sovvertito da un comandante militare, Panezio, che con l’aiuto delle classi subalterne instaurò la prima tirannide della Sicilia. Però probabilmente dopo Panezio gli aristocratici ripresero il potere
Qualche parola sull’urbanizzazione della città?
Si può dire poco. Sappiamo che sulla sommità delle alture erano dei templi, come affermava Polibio e che al centro della valle San Mauro si trovava l’agorà, la piazza pubblica, che però non è stata ancora trovata. Si conosce invece l’ubicazione delle due porte urbiche, in particolare della porta sud che è stata messa in luce dagli scavi del prof. Giovanni Rizza negli anni 1950.
Quali i siti di maggior interesse?
I principali siti degni di essere visitati sono la porta sud, il villaggio protostorico sulla sommità della Metapiccola, il Castellaccio con i resti medievali e l’area della porta nord con i resti di una torre ellenistica messa in luce dall’Università di Catania. A questi di recente si sono aggiunti gli avanzi di un tempio greco scoperto dalla prof. Marcela Pisani sulla sommità nord del colle san Mauro all’interno della Tenuta Ultimo Re di Settimo Minnella.
Leontinoi era un centro di arte pregevole?
Leontini soprattutto nei secoli VII e VI ha prodotti opere di alta qualità che sono in esposizione nel Museo Archeologico di Lentini. Tra questi una testa in arenaria e soprattutto la testa Biscari e il torso del museo Paolo Orsi di Siracusa, due pregevoli sculture in marmo rinvenute in epoche diverse a Lentini e da alcuni ritenute appartenenti ad un unica statua di kouros.
Il futuro di Leontinoi?
Il futuro di Lentini dipende principalmente dagli abitanti di Lentini e Carlentini. I luoghi hanno una grande potenzialità e una varietà di offerte culturali di eccezionale valore, dalla preistoria all’età medievale, che attendono solo una valorizzazione attenta e intelligente. Da questo punto di vista un esempio notevole è stato il recupero e restauro della chiesa rupestre del Crocefisso e delle sue eccezionali pitture, resi possibile dalla mobilitazione delle associazioni e dei cittadini di Leontinoi.
La recente costituzione del Parco Archeologico di Leontinoi, attualmente diretto dall’arch. Carla Mancuso, darà certamente un nuovo impulso alla valorizzazione e fruizione dell’area archeologica di leontinoi e del pregevole Museo Archeologico di Lentini.
Grazie Prof. Frasca.