Da oggi, venerdì 19 maggio, è disponibile in vinile e in tutti i digital store “In Memoria” (Epic Records / Sony Music Italy), il nuovo album di inediti degli ISIDE: un concept sull’alienazione di una provincia meccanica e solitaria, dove non c’è spazio per l’immaginazione, in cui il fil rouge narrativo è il ciclo di vita di una persona, dalla nascita alla morte, all’interno di questa dimensione, tra realtà e disillusione.
«In Memoria è uno spaccato reale di ciò che sono, di ciò che vorrei fosse ricordato di me e dei ricordi che mi hanno formato come essere umano. La famiglia, la casa, il senso di appartenenza ad una terra e la condizione provinciale che ogni giorno mi ricorda che tutto questo vivere un giorno non esisterà più», spiega il frontman della band Dario Pasqualini a proposito dell’album.
La band bergamasca propone così un disco strutturato in 12 tracce, scritte e prodotte dagli stessi Iside, nelle quali si fondono un’attitudine rock, una produzione d’avanguardia e l’orecchiabilità del miglior pop d’autore. Il risultato? Una tracklist nella quale prendono forma flussi e prese di coscienza, in una spirale di riflessioni sulla vita che nascono dal punto di vista e dalle esperienze di Dario.
Gli ISIDE presentano il loro nuovo album “In Memoria”
L’album si apre con “Ricordati il mio nome”, brano in cui viene espressa la precarietà della nostra esistenza, con la consapevolezza che ogni caratteristica che in vita ci ha contraddistinto verrà dimenticata. A partire da questo presagio si fanno spazio pensieri ostili, che con “Crocefisso” prendono vita nella solitudine della stanza di Dario: uno spazio decadente, dal quale si esce con “Universo”, in cui invece parlare dei problemi e ascoltare le storie degli altri sembrano essere possibilità per stare meglio.
In “Lasciatemi piangere” l’autoanalisi si fa poi più profonda, con la convinzione che le persone intorno a noi non possano esserci davvero d’aiuto, fino a esplodere in “DNA” con l’urlo liberatorio di chi rivela ogni sua paura sincera e manifesta un disperato bisogno di aiuto. Risulta però davvero difficile fidarsi di qualcuno, quando in tutte le persone si riscontrano falsità e opportunismo: temi alla base di “Sberla” e “Compleanno”.
In “Ansia” la riflessione si sposta sul senso di inquietudine dato dal tentativo di piacere alle altre persone, mentre in “Incubi” sull’impossibilità di riconoscere cosa sia davvero reale in questo mondo. Prima di giungere al termine del percorso, c’è però spazio per “Mommy”, una dedica all’unica persona in grado di dare ascolto e accogliere Dario nei momenti di maggiore difficoltà. Il cerchio si chiude infine con “Funerale”, il sogno ad occhi aperti del proprio epilogo, e “Addio”, la celebrazione dei ricordi di una vita.