La narrazione del presepe per essere pellegrini di speranza: corso dell’Odg a Lentini

La narrazione del presepe per essere pellegrini di speranza: corso dell’Odg a Lentini

Lentini. Si è svolto ieri nella chiesa della Fontana il corso di formazione per giornalisti, organizzato dall’Org di Sicilia, sul tema “La narrazione del presepe per essere pellegrini di speranza – Il presepe permanente della collezione Magnetti-Incardona”.

Relatori dell’evento, moderato dalla giornalista Angela Rabbito, il prof. Paolo Giansiracusa, storico dell’arte; Pippo Cosentino, ex dirigente scolastico e consigliere nazionale dell’Archeoclub e il segretario nazionale Ucsi, Salvo Di Salvo, tesoriere dell’Odg Sicilia.

Presenti tra gli altri anche il parroco della chiesa di Santa Maria La Cava e Sant’Alfio, don Maurizio Pizzo e il tesoriere dell’Ucsi, Angelo Di Tommaso e naturalmente numerosi giornalisti.

Il corso odierno – ha commentato il segretario Di Salvo – si inserisce nell’ambito delle iniziative in attesa del Giubileo 2025. Quest’ultimo importante evento dovrebbe interrogarci per trovare nuovi modi per comunicare e per poter costruire insieme un mondo migliore per essere pellegrini di speranza. Il presepe deve entrare nella nostra quotidianità e renderci capaci di raccontare col cuore”.

Lo storico Giansiracusa ha analizzato la storia della cristianità attraverso i presepi, partendo dal presepe più antico della storia umana, realizzato in un sarcofago, fino alla narrazione del presepe permanente della famiglia Magnetti-Incardona.

L’opera dei Magnetti-Incardona – ha aggiunto il prof. Giansiracusa – è stata costruita interamente in terracotta vergine e rappresenta un senso di umiltà e povertà. Nasce da un attento studio di abiti, mestieri e stili dell’architettura. Tutto in equilibrio ed armonia. Ammirando quest’opera si ha l’impressione di essere ritornati nei nostri paesi, quelli di una volta. Consolidiamo pertanto dal presepe il passato per ricostruire il nostro futuro”.

In chiusura l’intervento di Pippo Cosentino: “Abbiamo voluto scegliere questo luogo sacro come location – ha concluso – perché è un sito caro ai lentinesi. Infatti in questo luogo i tre Santi sono stati martirizzati, dopo aver rinunciato alla vita terrena per recuperare una vita celeste. Oggi questo santuario è entrato a far parte delle chiese giubilari. Anche i tre Santi sono stati pellegrini di speranza” (foto di Angelo Grimaldi).

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