LAMEZIA TERME – La consegna è avvenuta stamani nella sede dell’ambulatorio alla presenza, tra gli altri, del direttore della Caritas italiana, don Marco Pagniello, del vescovo di Lamezia Terme, monsignor Serafino Parisi, e del direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo.
“Questo ambulatorio solidale – ha detto il Vescovo al riguardo – si dota di un altro strumento importante per le diagnosi. Pur nella semplicità di questo momento, ringrazio don Marco Pagniello perché, tramite il suo interessamento, siamo riusciti ad avere questo importate strumento. È un motivo di soddisfazione soprattutto perchè, per quello che abbiamo visto nei primi giorni, l’ambulatorio sta avendo un ritmo sostenuto, entrando nel tessuto sociale di Lamezia e del Lametino come una risorsa che noi abbiamo voluto spendere. Non è un surrogato a quello che dovrebbe fare la sanità pubblica – ha spiegato monsignor Parisi – , ma come intervento immediato, urgente che coglie le esigenze di coloro che, diversamente, non avrebbero la possibilità di accedere a questi servizi”. Questo anche se, per il Vescovo questa realtà che lentamente si sta proponendo come un servizio a disposizione di chi non potrebbe avere altre possibilità, vuole essere “uno stimolo per la Sanità pubblica ad essere quella che dovrebbe essere”.
Dal canto suo don Marco Pagniello, nel ringraziare “quanti utilizzano questi strumenti per farsi prossimi alle persone in difficoltà”, rifacendosi alle parole del Vescovo, ha sottolineato che “un ambulatorio Caritas non deve sostituirsi al lavoro che le Asl ed i vari presidi ospedalieri devono fare perchè i poveri hanno dei diritti e sempre di più bisogna lavorare perché siano rispettati i diritti delle persone. Uno spazio del genere, però, in questo momento storico particolare – ha aggiunto don Pagniello -, ha la funzione di accompagnare le persone, dare una prima risposta ad un’emergenza, ad un’urgenza. Poi, però, le persone vanno accompagnate nei luoghi deputati. Noi non ci vogliamo sostituire all’ente pubblico, vogliamo fare la nostra parte che qui, come mi viene detto, si fa con molta professionalità. Grazie a chi, poi, concretamente ogni giorno si adopera per il bene di tutti”.
Don Fabio Stanizzo, ha parlato di “processo ormai avviato che sta portando quella svolta concreta con le visite” sottolineando che “questo strumento, come ci è stato detto, è uno strumento che, al di là del valore prettamente economico, servirà per il servizio che potrà garantire agli utenti. Grazie a don Marco perché, tramite lui, siamo riusciti a fare la richiesta a questa società che ci ha risposto in modo molto generoso”. Per don Fabio si tratta di “un segno di concretezza e di vicinanza della Caritas e della Chiesa italiane alla nostra chiesa diocesana” e “noi, come ci dice spesso papa Francesco, ci prendiamo cura dell’altro anche tramite questi mezzi”.
A nome dell’associazione “Prima gli Ultimi” ha parlato il presidente, Nicolino Panedigrano, che ha ringraziato la Diocesi e la Caritas di Lamezia “in particolar modo – ha detto – per la sensibilità che avete avuto, innanzitutto nella concessione dei locali, e poi di accompagnarci anche con strumenti che servono a fare in modo che anche gli ultimi abbiano gli strumenti migliori per diagnosticare e poi curarsi”.
Di “pagine bellissima”, infine, ha parlato il sindaco, Paolo Mascaro, secondo il quale “tante volte in un territorio vi sono le prime pietre che, poi, non portano a nulla, oggi abbiamo, invece, l’esperienza concreta nel vedere persone felici di trovare una porta aperta per le loro richieste. La mia presenza è una presenza di ringraziamento di una comunità intera: di chi usufruisce di questo servizio e di chi non ne usufruisce ma che sa che esiste. Grazie a tutti coloro che si stanno impegnando”, ha aggiunto Mascaro che ha parlato di “strada giusta per la nostra comunità che, per tanti aspetti, è all’avanguardia solidale e per un sindaco è un grande motivo di orgoglio”.
A spiegare nei dettagli le funzioni dell’ecografo ed il suo utilizzo nelle varie branchie presenti nell’ambulatorio solidale è stato il cardiologo Antonio Butera.