PALERMO – A conclusione dei lavori della sessione primaverile della Conferenza episcopale siciliana (Palermo, 7-9 marzo 2022), i vescovi delle Chiese di Sicilia hanno indirizzato alle 1053 Confraternite dell’Isola una Nota pastorale dal titolo “Le Confraternite nell’oggi della Chiesa”. La nota è stata stampata in 22 mila copie e, a breve, raggiungerà tutte le confraternite delle diciotto diocesi siciliane.
Nel documento i presuli hanno esortato a “riprendere il cammino comune della vita di credenti e di cittadini con prudenza, responsabilità, fiducia oltre che scoprire e gustare il significato profondo della pietà popolare“. Nella Nota viene approfondita “l’esigenza di rafforzare l’identità” delle Confraternite e di quanti ne fanno parte e sono sottolineati l’”urgenza della evangelizzazione” e il concetto di “appartenenza per amore“. In tale direzione, non solo viene esplicitamente ribadito che “le Confraternite – come pure i Comitati, le Deputazioni e i Ceti – sono tenuti ad accogliere tra i propri membri persone che non appartengono ad associazioni di tipo mafioso, non sono contrarie ai valori evangelici e non si sono rese colpevoli di delitti disonorevoli“, ma è evidenziato che “per coniugare il momento cultuale con gli impegni della vita cristiana, le Confraternite devono superare la frattura fra la devozione, che potrebbe ridursi a spettacolo, e la testimonianza di fede all’interno della comunità ecclesiale e nella vita quotidiana“. È messo, dunque, in risalto “il nesso fra la liturgia e le manifestazioni della pietà popolare“. E ancora, dal momento che “la scelta di aderire ad una Confraternita presuppone il desiderio di un maggiore impegno di vita cristiana“, allora “occorre evitare la contraddizione di aderire ad una realtà ecclesiale più impegnativa e non vivere da buoni cristiani e onesti cittadini“. I vescovi invitano, dunque, ad una “educazione alla fede‘ che “è un compito impegnativo che non s’improvvisa, ma si realizza curando la formazione spirituale“. Le vie sono “la preghiera personale e comunitaria e la partecipazione all’Eucaristia soprattutto la domenica, Pasqua della settimana” e una sempre più nutrita “coscienza dei motivi di devozione e di solidarietà fraterna, che stanno all’origine dell’identità cristiana“.