LENTINI. C’è chi prende appunti, chi spalanca incredulo gli occhi nel realizzare che «sì, una volta è successo anche a me»: sono i componenti del gruppo che partecipa all’Alternanza Scuola – Lavoro promossa e organizzata dal centro antiviolenza “Angeli” che lunedì hanno partecipato nella sala riunioni “Rao Carmelo e Reina Salvatore” del commissariato di polizia di via Di Mari a Lentini per sensibilizzare i più giovani e meno giovani su diversi temi tanto d’attualità quanto delicati come il bullismo, il cyberbullismo e le dipendenze, violenza in famiglia. Durante l’incontro è stato illustrata la nuova applicazione YouPol. L’incontro è stato aperto con i saluti del vice questore aggiunto Marco Maria Dell’Arte, dirigente del commissariato di Lentini e l’introduzione della presidente del centro antiviolenze “Angeli” Angela Maria Viscuso. A seguire le relazioni delle avvocatesse Maria Elisa Aloisi e Chiara Panto’, della psicologa Sarà Guzzardi, del giornalista Salvatore Di Salvo e dell’agente della Polizia di Stato Paola Bulgari. “Gli incontri non sono finalizzati a giudicare i partecipanti né a farli sentire giudicati. Vogliamo solo aprire loro gli occhi su aspetti della vita di oggi che spesso non tengono in considerazione – ha detto la presidente del centro antiviolenza “Angeli” Angela Maria Viscuso – e suggerirgli di utilizzare quanto più possibile l’empatia: vorreste davvero essere trattati come trattate il compagno preso di mira”. “E’ molto, molto importante collegare il cervello al dito prima di premere qualsiasi tasto: inviare una foto, un messaggio, un video – spiegano le avvocatesse Elisa Aloisi e Chiara Pantò -. Può spesso avere conseguenze irreversibili. Le normative e le leggi ci sono e vanno a tutela dei più deboli e delle donne vittime di violenza”. “L’attività di prevenzione nei confronti del fenomeno della violenza di genere portata avanti dalla Questura- ha detto il vice questore Marco Maria Dell’Arte, dirigente del Commissariato di Lentini – si sviluppa secondo un percorso che la Polizia di Stato ha tracciato e ha coinvolto enti, istituzioni ed associazioni che, a vario titolo, si occupano del grave fenomeno sociale, primo fra tutti, come accennato, dal centro Antiviolenza, fulcro e riferimento nel territorio per le vittime”.