Lentini, Covid 19: Festa di Sant’Alfio, il primo spingitore dei Devoti spingitori della Vara di Sant’Alfio Enzo Cottone: “Non rattristiamoci, ma ritroveremo la vera devozione”

Lentini, Covid 19: Festa di Sant’Alfio, il primo spingitore dei Devoti spingitori della Vara di Sant’Alfio Enzo Cottone: “Non rattristiamoci, ma ritroveremo la vera devozione”

LENTINI – “Da poco abbiamo appreso notizia che quest’anno i festeggiamenti in onore del nostro Patrono non si svolgeranno o per meglio dire saranno svolti in modo non consueto.
La notizia non deve intristirci, infatti nonostante tutto, sono sicuro che questo maggio il cuore di ciascuno di noi sussulterà più che mai al rintocco delle campane a festa e magari ritroveremo il vero significato della devozione”. E in sintesi la lettera che Enzo Cottone, primo spingitore dei Devoti spingitori della Vara di Sant’Alfio di Lentini ha inviato agli spingitori, dopo che il parroco della chiesa Madre don Maurizio Pizzo e il comitato della Festa di Sant’Alfio coordinato da Filadelfo Carrà hanno ufficializzato che la Festa di Sant’Alfio che si svolgerà il 10 maggio 2020 si terrà senza fedeli e in diretta streaming su canali social e emittenti televisivi e radiofonici. “Con voi che siete “famiglia di fede” – si legge nella lettera a firma del primo spingitore Enzo Cottone – vorrei condividere un pensiero, invitando ciascuno a trovare qualche minuto per riflettere nel silenzio della preghiera sul nostro essere Cristiani. Ciò che non riesco a capire è che moltissimi sedicenti fedeli si dicono rattristati per non potere accendere una candela, vedere il fercolo o assisteste ai fuochi d’artificio; certamente anche questo è festa ma ricordiamo che Sant’Alfio si è immolato insieme ai suoi fratelli anche per te, e il nostro amore nei suoi confronti non può essere soltanto legato ad una processione o nove messe l’anno. E’ appena passata la Santa Pasqua fulcro della vita del Cristiano – continua il primo spingitore – e nessuno dico nessuno di noi ha protestato per non avere potuto partecipare di presenza alle funzioni religiose. Forse la Pasqua è meno sentita della festa del nostro amato Sant’Alfio? Ciò che è vero e che spesso un sottile inganno consolidato nel tempo di nome idolatria fatta di baci a un’immaginetta, riverenze verso statue o dipinti, rischia di distrarci e allontanare la nostra persona dalla “Bellezza” di nostro Signore. Gioiamo e rallegriamoci perché questo è un anno di Grazia, anno in cui il Cristo è risorto ancora una volta in ciascun cuore e perché dopo tanti anni di devozione “Sant’Affiuzzu Beddu” ricambierà le tue visite venendoti a trovare direttamente a casa per riabbracciarvi come ogni anno”.

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