LENTINI – La crisi al Comune di Lentini troverebbe, domani, una soluzione, nel corso di una conferenza stampa convocata per le 10 nell’ufficio del sindaco in via Macello per discutere della crisi e del percorso del primo cittadino. Sono trascorsi trenta giorni dalla decisione del sindaco Rosario Lo Faro di ritirare le deleghe ai quattro assessori che rappresentavano le forze politiche della città che, nell’ottobre del 2021 hanno proposto un “Patto Civico” per Lentini per governare. Una proposta che i lentinesi avevano gradito, forse oggi un po’ meno, di eleggere alla guida della città Rosario Lo Faro, avvocato, con una esperienza negli Enti pubblici e attivista nell’associaziosmo locale. Da trenta giorni, la crisi politica amministrativa che sta affrontando il primo cittadino, con tre assessori “provvisori” Aldo Failla, Febbronio Bonaccorsi e Daniela Messina, ancora fino adesso senza nessuna delega, nominati per portare avanti l’attività amministrativa, si gioca sui social: dai partiti ai movimenti, dagli ex assessori comunali e consiglieri comunali agli esperti di politica locale. Il dibattito politico amministrativo si è spostato sulle piattaforme social per cercare di catalizzare gli internauti a colpi di post e commenti. Tutti i politici locali si sono trasformati in “leoni da tastiera” per controbattere questo o quel politico che hanno commentato, hanno postato iniziative. Il sindaco Lo Faro ha incontrato, in questi trenta giorni, tutti i consiglieri e i movimenti per capire che strada intraprendere per dare alla città un governo capace di risolvere i problemi, ma fino adesso, è in attesa del segnale. Una crisi, diciamolo ,al “buio” che fino adesso ha portato il dibattito di poche parole, in presenza, alle tantissime parole pubblicati sui social. Come dire abitare i social è lo strumento efficace per raggiungere follower, dare indicazioni, consegnare le proprie idee e proposte e risolvere la crisi. Nelle ultime ore un ex assessore e un consigliere hanno utilizzato i social per manifestare il loro dissenso e il loro disapunto da una parte, mentre dall’altra difendere la propria attività e l’immagine. I consilgieri e gli ex amministratori per evitare che la città arranca dovrebbero proporre un’amministrazione di “salute pubblica” per risolvere la crisi e avviare un serio cambiamento della città.