Lentini, femminicidio. Il marito di Naima Zahir ha confessato l’omicidio della moglie. L’autopsia ha confermato la morte con due colpi di coltello

Lentini, femminicidio. Il marito di Naima Zahir ha confessato l’omicidio della moglie. L’autopsia ha confermato la morte con due colpi di coltello

LENTINI – Fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di omicidio volontario per Massimo Cannone il tappezziere di 45 anni ritenuto l’omicida della moglie Naima Zahir, la donna quarantacinquenne trovata morta sabato sera nella sua casa di Lentini con un coltello conficcato nel collo La svolta dopo meno di tre giorni dalla scoperta della donna senza vita. La decisione è stata presa dal pm Gaetano Bono che ha disposto il carcere. Cannone è stato fermato dagli agenti della squadra Mobile di Siracusa e dai colleghi del commissariato di Lentini, in un garage accanto alla sua abitazione finita sotto sequestro dopo il ritrovamento del cadavere della donna. Dopo una lunghissima notte di interrogatorio, Cannone ha prima fornito versioni contrastanti sul ritrovamento della moglie esanime. Poi ha confessato. L’autopsia effettuata sul corpo di Naima Zahira ha rilevato che l’uomo avrebbe colpito la vittima con due colpi di coltello alla gola, la donna quindi sarebbe morta sgozzata in pochi istanti.
“Si è suicidata. Le ho tolto il coltello dalla gola, ma era già morta”. Sono state le parole più volte ripetute agli investigatori. Una versione che non ha mai convinto gli inquirenti, che hanno iscritto l’uomo nel registro degli indagati.

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