Lentini, femminicidio  il racconto del marito di Naima Zahir uccisa con una coltellata alla gola

Lentini, femminicidio il racconto del marito di Naima Zahir uccisa con una coltellata alla gola

LENTINI – Il tappezziere di Lentini Massimo Cannone, 45 anni, marito di Naima Zahir, 45 anni, uccisa sabato scorso nella sua abitazione di via Ronchi ha deciso di uscire allo scoperto per raccontare ai microfoni di Rai2 a “Ore 14” la sua versione dei fatti. Una versione della sua innocenza, che comunque non ha convinto i magistrati della Procura di Siracusa che lo ritengono al momento l’unico indagato. “Sono andato in tilt. Ho estratto il coltello dalla gola di mia moglie per cercare di aiutarla – ha detto – L’ho scossa, poi ho preso il mocio e ho ripulito il pavimento dal sangue. Poi sono andato da mio fratello e abbiamo chiamato i soccorsi. Quando sono ritornato a casa, c’era la polizia che mi ha subito portato via”. Secondo la sua versione, ribadita durante il lungo interrogatorio davanti al magistrato Gaetano Bono che coordina le indagini e agli investigatori coordinati dal vice questore Andrea Monaco, dirigente del commissariato di Polizia di Lentini e al dirigente della squadra mobile di Siracusa coordinati dal dirigente Gabriele Presti, l’uomo è rientrato in casa avrebbe trovato la moglie con un coltello conficcato nel collo. A questo punto, “convinto che mia moglie fosse morta al 90% come lo stesso ha dichiarato su Rai2 – prima di chiamare il 118, prima ancora di gridare aiuto e prima di avvisare le forze dell’ordine, ha pensato di togliere il coltello dal collo della moglie e ha provato a pulire il sangue che aveva formato “una pozzanghera”. Preoccupato per l’arrivo del figlio, l’uomo continua a ripulire compromettendo di fatto la scena del crimine. E solo oggi se ne è reso conto. Poi esce di casa e chiama il fratello. Forse solo allora realizza che la moglie è morta, o poco ci manca, e chiama i soccorsi.
https://www.raiplay.it/video/2022/03/Ore-14—Puntata-del-14032022-1be7f86b-297e-4396-8217-c3fcf20e37b7.html

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