di Rachele Trigili*
LENTINI- , incontro con il sindaco Rosario Lo Faro al palazzo comunale, martedì 5 Aprile con la classe IV F del liceo Vittorini-Gorgia.
Parole-chiave del programma del sindaco: coltivare le relazioni interpersonali, rivalutare i quartieri e le piazze del paese, avvicinare i giovani all’attività politica della città attraverso l’istituzione della consulta giovanile.
Il sindaco, dimostrandosi interessato al confronto con i giovani, ha risposto alle seguenti domande poste dagli studenti della classe IV F:
– Vista la recente elezione, potrebbe spiegarci brevemente gli obiettivi del suo programma?
“Il primo obiettivo, a costo zero, è di far diventare Lentini una città normale, da un punto di vista dei rapporti tra chi amministra e tra i cittadini, ciò si concretizza con la disponibilità del sindaco e della giunta comunale, di incontrare il cittadino in maniera aperta, per cui ogni mercoledì dalle 10 alle 13 incontro i cittadini. Il secondo, più complesso, è attuare una politica di risparmio per cercare di risanare il dissesto finanziario della città. Il comune non può spendere o investire in tante cose, ma si limita alle cose essenziali o dalle quali ci si aspetta un ritorno di immagine. Il terzo è stato quello di portare serenità all’interno del comune, tra i vari uffici. Il primo e il terzo sono stati raggiunti, per il secondo ci stiamo lavorando”.
– Quindi come intendete risolvere il dissesto finanziario del comune?
“Avendo dichiarato il dissesto, il comune lavora per atti amministrativi, cioè delibere. Per poter uscire da una situazione di dissesto la giunta precedente ha fatto una delibera con un progetto di risanamento (indicando le spese e gli incassi previsti per raggiungere il pareggio di bilancio). La delibera è stata esaminata ed è stata giudicata non sufficientemente corretta, quindi la nuova amministrazione sta agendo per rispondere ai rilievi che sono stati fatti. L’ufficio della ragioneria ci sta lavorando”.
– Prima di venire al palazzo comunale, abbiamo avuto modo di vedere la villa comune, e notare come, nonostante i miglioramenti, non siano sfruttate a pieno le sue potenzialità. Come intende implementare il verde e avere cura del territorio?
“Per la villa c’è un progetto finanziato dalla vecchia amministrazione allo scopo di sistemarla. Ai miei tempi era un luogo di incontro quotidiano e piacevole, ultimamente era diventata degradata. I miglioramenti previsti potrebbero farla tornare un centro di aggregazione. Per quanto riguarda il territorio, parola d’ordine della mia campagna elettorale è stata: “Lentini, città dei quartieri”. Purtroppo molti quartieri di Lentini sono degradati, e non ci sono centri dove le persone possano avere incontri quotidiani e piacevoli. Per rivitalizzarli, intendiamo riqualificare le varie ville, piazza Oberdan, villa Marconi, piazza Resistenza. Curati bene, potrebbero diventare centri pulsanti per tutti i cittadini, anche i ragazzi”.
– In particolar modo, cosa pensa possa davvero coinvolgere i giovani?
“Oltre ai quartieri, vorremmo incoraggiare i giovani a rimanere a Lentini, non farli andare via. L’amministrazione cerca di coinvolgerli attraverso la consulta giovanile, per far sentire i giovani vicino al governo della città. È un modo per avvicinare i giovani a interessarsi della realtà di Lentini e dargli la possibilità di esprimersi, per questo vorremmo farlo diventare un organo consultivo”.
– Nel suo programma, ci sono obiettivi per le strutture scolastiche?
“Le strutture scolastiche per le quali il comune interviene vanno fino alla scuola media. Abbiamo grandi difficoltà, alcune scuola con problemi strutturali e una struttura inagibile. Abbiamo un progetto per ripristinare il Vittorio Veneto, e stiamo cercando di fare degli interventi per riprendere un istituto in disuso, il Marconi, per il quale avevamo pensato un progetto di demolizione e ricostruzione. L’intervento per le strutture scolastiche è attenzionato da parte nostra, ma è un problema di fondi”.
– Per la celebrazione del patrono cosa si farà quest’anno?
“Svolgeremo la festa, il programma sarà simile agli altri anni, ma con alcune differenze, che non riguardano l’aspetto religioso (ci saranno tutte le processioni), ma riguardo ai fuochi (non ce ne saranno se non il 10 con i cosiddetti “colpi a cannone”) e le luminarie saranno limitate al percorso del giro santo”.
– Che messaggio vuole dare alla nostra generazione?
“Corro il rischio di scadere nell’ovvio, ma delle frasi fatte in certi casi non si può fare a meno, ciò che fa la differenza è se credi a quello che dici e se cerchi di realizzarlo. Credo nella consulta giovanile come impegno da prendere perché i giovani si avvicinino al mondo della politica del territorio, per interessarsi della propria città e della vita quotidiana. Quindi il mio messaggio è questo: “rimanete a Lentini, contiamo su di voi, ci crediamo. Con questa amministrazione troverete sempre la porta aperta”.
– Cosa l’ha spinta a candidarsi come sindaco?
“Quando avevo 18 sono andato a vivere a Catania. Poi ho fatto tutti gli studi, mi sono sposato e ho lavorato lì. Ma mi sono sempre sentito paesano dentro, non cittadino, nel senso di attenzione per la città, della possibilità di mantenere i rapporti interpersonali. Quando lavori rischi di perdere di vista l’umanità, a un certo punto ti chiedi: che cosa ti rimane? Questo tipo di discorso ti riporta alle origini. Ho un grande affetto per la città di Lentini, voglio spendermi e impegnarmi, provare a vedere di fare qualcosa di buono, anche se difficile, e fare gioco di squadra. Da solo non posso cambiare nulla, per questo mi affido a una squadra con una visione comune. Mi affido all’amore per la città di Lentini”.
– Cosa possono fare i cittadini per aiutare il comune?
“Ogni nostro comportamento quotidiano incide, come fare la raccolta differenziata. Se differenziamo bene il costo della raccolta differenziata diminuisce, ma Lentini, rispetto a una media del 65%, ha un 18% di differenziata. Quindi cosa può fare il cittadino? Differenziare bene, rispettare le regole, votare responsabilmente, impegnarsi nelle associazioni di volontariato. Tuttavia l’amministrazione non pensa che il cittadino debba supplire alle sue mancanze, ma lo supporta”.
– Che cosa pensa di fare per risolvere il problema della raccolta differenziata e quale sarà il futuro delle discariche in esaurimento?
“Per la differenziata abbiamo preannunciato un’intensificazione dei controlli, a cui seguiranno delle sanzioni per i comportamenti scorretti, con l’obiettivo di arrivare al 65% di differenziata. Per quanto riguarda la megadiscarica di San Giorgio, noi siamo per la sua chiusura e la sua bonifica, al momento il conferimento è ridotto e speriamo in una soluzione alternativa. Invece, vi posso comunicare una notizia: c’è un finanziamento di 11 milioni euro per la bonifica della discarica di Armicci. Il progetto è già deciso, questo è un risultato importante. Ci auspichiamo possa avvenire anche per grotta San Giorgio”.
*Classe IV F
(Foto: Sveva Fiorito)