LENTINI – Il Centro Salute mentale di Augusta e Lentini diretto da Antonio La Ferla ha dedicato una giornata di aggiornamento rivolta a geriatri, neurologi e psichiatri sulle patologie mentali in tarda età. Nella sala conferenze dell’ospedale di Lentini esperti specialisti si sono confrontati sulla complessità della valutazione olistica dell’anziano secondo le conoscenze della medicina basata sull’evidenza per il miglioramento delle prestazioni nei livelli di assistenza. Le “Giornate leontine di psicogeriatria” hanno registrato gli autorevoli contributi di Eugenio Aguglia, professore ordinario di Psichiatria dell’Università di Catania, Filippo Drago professore ordinario di Farmacologia e direttore del Dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche dell’Università di Catania, di Giuseppe Fichera direttore del Dipartimento strutturale di Salute Mentale dell’Asp di Catania. Nel corso dei lavori, aperti dal direttore dello SMA 2 Antonio La Ferla con il saluto del direttore del dipartimento Salute mentale dell’Asp di Siracusa Roberto Cafiso e del presidente dell’Ordine dei Medici di Siracusa Anselmo Madeddu, sono stati affrontati i vari aspetti della depressione nell’anziano, dal declino cognitivo, ai sintomi neuropsichiatrici nelle demenze, alla terapia, alle prospettive future con gli interventi, tra gli altri, di Mario Salvatore Santagati psichiatra responsabile del Centro Alzheimer del Dipartimento salute mentale dell’Asp di Catania, Francesco Ossino dell’Unità Demenze Alzheimer dell’ospedale di Lentini, Dario Cannavò psichiatra del Centro U.V.A. del Dipartimento Salute mentale di Catania. “La psichiatria geriatrica si occupa dell’intero ambito della patologia mentale e dei suoi correlati, in particolare di disturbi dell’umore e di disturbi d’ansia, di demenze, di psicosi della tarda età e si prende carico anche di tutti quei pazienti che hanno sviluppato una malattia mentale cronica in età più giovane – ha sottolineato Antonio La Ferla direttore dello SMA 2 Augusta e Lentini -. In ogni caso, la morbilità psichiatrica nella tarda età coesiste frequentemente con malattie fisiche ed è probabile che sia complicata da problemi sociali. Tutti i fattori sopracitati accanto alle modificazioni di natura biologica, sociale e culturale connessi all’invecchiamento, possono alterare le modalità di presentazione clinica delle patologie mentali in tarda età, tanto che i principali riferimenti diagnostici adottati in psichiatria possono ritenersi inadeguati. Il trattamento delle malattie mentali in tarda età può essere applicato efficacemente, mentre per le patologie degenerative quali la demenza, è noto come l’assunzione di appropriate strategie di cura possono influenzare positivamente la qualità di vita del paziente e della sua famiglia. Una fase importante del percorso diagnostico è certamente a dimensione funzionale che mira ad individuare le difficoltà e le abilità residue del paziente, oltre ad accogliere il significato che questi e la famiglia attribuiscono alla malattia. E’ importate dunque che la collaborazione e il coordinamento delle diverse figure professionali e dei servizi implicati sia efficiente ed efficace per non creare inutili sovrapposizioni o vuoti nell’andamento del percorso del paziente. Gli obiettivi del trattamento possono comprendere sia il ripristino dello stato di salute che il miglioramento della qualità della vita, la minimizzazione della disabilità, la conservazione dell’autonomia e la gestione dei bisogni delle persone che supportano l’anziano.”