LENTINI -La pandemia di COVID-19 è un’epidemia che si è diffusa a livello globale negli ultimi due anni e che ha portato a gravi disagi di tipo economico, sociale, psicologico e sanitario. È nata come una polmonite anomala in una città della Cina centrale molto abitata. Alla notizia nessuno ha dato tanto peso all’inizio, ma la situazione è cresciuta di intensità giorno per giorno, fino a diventare parte delle nostre vite. Su quali campi e in che modo ha influito?
Gli effetti pandemici dovuti all’emergenza sanitaria per COVID-19 ha richiesto una risposta immediata, ha messo a dura prova le strutture sanitarie del nostro Paese, così come nel resto del mondo. Sono stati emanati ed approvati una serie di decreti legge per mettere in campo misure urgenti che, sotto il profilo sanitario, hanno disposto un consistente incremento del livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard. Abbiamo visto più da vicino tutto il personale sanitario sacrificarsi e lavorare duramente per svolgere la loro missione di salvare vite ogni giorno, di curare i pazienti infetti lontani da tutto e da tutti.
Danni alla salute psicologica. L’infezione e le misure che abbiamo preso per contenere l’epidemia non hanno minacciato gravemente solo la nostra salute fisica, ma anche quella mentale. Misure di prevenzione della pandemia estremamente rigorose (lockdown), la chiusura obbligatoria delle scuole, l’isolamento forzato, il blocco delle attività sportive (che rappresentano uno sfogo compensatorio per molti giovani e adulti) e la sospensione di tante produzioni e attività commerciali non essenziali hanno gravemente pregiudicato la vita quotidiana delle persone, la loro attività lavorativa e il loro futuro economico. Questa situazione ha “stressato” e indebolito psicologicamente moltissimi soggetti aggravando problemi preesistenti e fragilità mentali che fino a quel momento non si erano evidenziate. Ciò ha dunque portato un’enorme numero di persone ad avere problemi di ansia e depressione. Oltre a queste, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha codificato come “Pandemic Fatique”o stress da pandemia, una vera e propria sindrome comportamentale causata dall’emergenza, che si manifesta con forte stress emotivo, stanchezza e paura, tutti sintomi che accompagnano anche la cosiddetta nebbia cognitiva Post Coronavirus, sviluppata da chi è guarito dall’infezione.
Influenza nelle relazioni familiari e interpersonali. La Pandemia ha costituito uno spartiacque. È un fenomeno che ha segnato profondamente le vite di tutti noi, in particolare, un ambito che ne ha molto risentito è proprio quello dei rapporti sociali e umani. A causa del coronavirus siamo stati costretti a modificare le nostre abitudini e le modalità con cui ci rapportiamo con coloro che ci circondano, abbiamo dovuto vivere isolati fisicamente per mesi dai nostri amici, familiari, conoscenti, colleghi e così via.
Uno dei problemi incentivati dalla Pandemia è stato quello familiare. I dati rivelano famiglie sospese, in bilico tra difficoltà evidenti che rischiano di sopraffarla e la capacità di creare dai cambiamenti che sta attraversando occasione di crescita. Le criticità vissute non hanno causato solo un blocco nella vita delle persone, ma anche dei cambiamenti positivi. Infatti i dati dicono che molte famiglie sono state in grado di ritrovare il proprio equilibrio.
Fortunatamente al giorno d’oggi esistono dispositivi tecnologici che ci permettono di restare in contatto con i nostri cari come videochiamate e telefonate, che abbiamo potuto riscoprire e sviluppare.
Acceleramento nel processo di digitalizzazione. Le nuove tecnologie hanno sostenuto lo sforzo di tutti per resistere alla pandemia, attraverso la costruzione di reti, relazioni, soluzioni digitali in grado di attenuare le difficoltà legate alla perdurante esigenza di distanziamento. È possibile rilevare con chiarezza l’accelerazione che la digitalizzazione sta imprimendo ai processi di cambiamento di tutti settori. Tutti questi fenomeni vengono ulteriormente amplificati dalla presenza, sempre più numerosa, di nuovi soggetti diversi dagli operatori tradizionali, non solo piccole start-up ma anche giganti tecnologici che, facendo leva sulla loro dimensione globale, propongono paradigmi di offerta improntati a caratteristiche di semplicità, immediatezza, economicità e tuttavia anche forieri di nuovi rischi che vanno attentamente valutati e prontamente presidiati. Gli effetti di questo cambiamento non sono transitori ma permarranno in buona parte anche quando l’emergenza sarà cessata.
Sebbene la Pandemia abbia portato grosse difficoltà, resistere e cercare soluzioni ai problemi ci ha permesso di acquisire una consapevolezza maggiore del valore della vita e delle relazioni con gli altri, e ci ha aiutato a progredire nell’utilizzo del digitale.
(Hanno collaborato: Rachele Trigili, Leonard Bruhl, Sveva Fiorito, Chiara Battiato, Simone Guzzone della classe IV F dell’Istituto Vittorini – Gorgia)
Foto di Diletta Tondo, Giuseppe Cormaci