Lentini, Il giornalista televisivo Salvo La Rosa agli studenti della IV F e VE dell’Istituto “Vittorini – Gorgia”: “Dio ho dato tutto un talento: bisogna scoprirlo, studiare e migliorarsi perché diventi una professione o un’arte”

Lentini, Il giornalista televisivo Salvo La Rosa agli studenti della IV F e VE dell’Istituto “Vittorini – Gorgia”: “Dio ho dato tutto un talento: bisogna scoprirlo, studiare e migliorarsi perché diventi una professione o un’arte”

di Rachele Trigili*
LENTINI – “Dio ho dato tutto un talento: bisogna scoprirlo, studiare e migliorarsi perché diventi una professione o un’arte”. E’ quanto ha detto il giornalista e conduttore televisivo Salvo La Rosa agli studenti delle classi IV F e V E dell’ Istituto scolastico “Vittorini – Gorgia” di Lentini nel corso dell’attività del Pcto (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) dal titolo_ leggere, comunicare, scrivere: dalla Radio alla Web TV promosso da Radio Una Voce Vicina InBlu e coordinato dal giornalista Salvatore Di Salvo, direttore responsabile della Testata giornalistica e dal prof. Michele Ruma, conduttore radiofonico. Il conduttore televisivo, dopo una breve introduzione del coordinatore Salvatore Di Salvo, ha interagito con gli studenti raccontando la sua esperienza professionale della nascita della sua passione per la comunicazione iniziata proprio fra i banchi di scuola.

“Ho cominciato da ragazzo, dal primo anno del liceo classico dei Salesiani a Catania – ha detto il giornalista Salvo La Rosa -s: presentavo le recite, le feste, tenevo il giornalino. Ho fatto tutta la gavetta: ho iniziatoa lavorare per il quotidiano la Sicilia, seguivo le partite di calcio giovanile, ein seguito ho lavorato per Antenna Sicilia. Già studiavo e lavoravo per un giornale importante. Ho avuto la fortuna di cominciare da giovanissimo. Ero uno studente, e ho fatto tutta la strada necessaria, con sacrifici e abnegazione, per arrivare dove volevo”.

Come mai è rimasto per lo più in Sicilia nel corso della sua carriera?
“Sono rimasto in Sicilia un po’ per scelta un po’ perché la vita ha deciso così. Ho avuto varie opportunità altrove conducendo il festival di Sanremo, facendo collaborazioni con la Rai e canale 5, ma dopo non ci sono state particolari occasioni da sfruttare. Ma soprattutto, si può e si deve costruire in questa terra. Certo, andate via se la vita vi porta a seguire i vostri sogni, ma nel mio caso, io ho condotto una trasmissione importante che mi ha tenuto legato alla mia terra e vi sono rimasto volentieri. Investire sullapropria terra è ancora più bello e pieno di soddisfazioni, ma certo se ci fosse stata l’occasione anche io mi sarei trasferito.

– Qual è il messaggio che porta avanti attraverso i suoi programmi?
“Più che un messaggio, porto avanti uno stile di vita professionale. Credo i mestieri nel settore della comunicazione siano i più belli del mondo. I mezzi di comunicazioni hanno una grande potenzialità e bisogna saperli usare. Credo di fare nella comunicazione quello che faccio nella vita: rivolgermi agli altri, rispettarli, nel modo più onesto e preciso possibile. Inoltre è importante l’obiettività nel fornire informazione”.

– Che consiglio darebbe a Salvo La Rosa agli albori della sua carriera con l’esperienza che ha acquisito oggi?
“Come dicevo, ho iniziato giovanissimo. Era il 1980 quando ho pubblicato il mio primo articolo (sul quotidiano la Sicilia, nelle pagine sportive).Ma devo ringraziare dei maestri straordinari, ho avuto tanti insegnanti che mi hanno forgiato e insegnato il mestiere.Mi ricordo che il grande Pippo Baudo mi diceva sempre: “Non andare mai sul palcoscenico impreparato”. Al Salvo la Rosa ragazzino direi che è stato molto bravo, perché aveva una passione enorme e una voglia di realizzarsi straordinaria ed è stato fortunato perché fin da ragazzino era sicuro del grande sogno di fare il giornalista, il conduttore, il presentatore. Ha cercato di prepararsi e ha imparato dagli errori. Quindi gli direi: Bravo, hai seguito la tua strada con passione ed onestà”.

– Qual è la più grande ricompensa del suo lavoro?
Aver realizzato il mio sogno.Sono soddisfatto di ciò che ho raggiunto, ho potuto fare quello che sognavo. Ho creato la mia famiglia, ho condotto tante trasmissioni, tra cui “Insieme”, che ha raggiunto altissimi indici di ascolto. Ho una moglie e due figli bellissimi. Per questa vita, va bene così.

– C’è mai stato un momento nella sua carriera in cui ha riscontrato delle difficoltà che hanno fatto sorgere in lei l’idea di mollare, e se sì che cosa l’ha spinta di andare avanti?
Nella vita ci sono momenti belli e brutti, alti e bassi, ma nella vita non si butta mai nulla. Le crisi vanno affrontate: se stai facendo quello che ti piace, trovi la forza di andare avanti. Le difficoltà mi hanno formato e non ho mai pensato di mollare. C’è stato però un momento particolarmente delicato, in cui ho sofferto molto, quando ho lasciato antenna Sicilia perché non condividevo la nuova linea editoriale della trasmissione “Insieme”. È stato un momento delicato, ma la mia passione e la mia famiglia mi hanno aiutato a superare quei momenti.

– Che consiglio darebbe a chi vuole intraprendere la sua carriera?
Dio ho dato tutto un talento: bisogna scoprirlo, studiare e migliorarsi perché diventi una professione o un’arte.Io fin dalla scuola avevo voglia di comunicare. Vi racconto un aneddoto: staccavo i fogli dal mezzo dei quadernoni per fareil giornale di classe, facevo i titoli, attaccavo gli articoli… Quando il mio professore se ne accorse mi incoraggiò invece arealizzare il giornale della scuolae così fondai la mia redazione. Il talento si costruisce, bisogna studiare molto, perchépiù sai e meglio è, prepararsi, essere sempre onesti con sé stessi e con gli altri, trasmettere messaggi veri e costruttivi. Così come gli sportivi si preparano alle gare, i giornalisti si preparano e studiano.

– Come è nato il programma “Insieme”, una delle trasmissioni più famose e seguite che ha condotto?
All’epoca facevo giàtanti programmi per Antenna Sicilia. Un giorno, il direttore Domenico Tempio ci dissedi fare un programma di intrattenimento e notizie serali in seconda serata. Non sapevamo ancora come strutturarlo, e io ebbil’idea di farlo in un ristorante, “il Giardino d’inverno”; era il 1994. Mentre gli ospiti mangiavano, anziché trovare un piano bar, c’era uno spettacolo con pianista, conduttori, luci e telecamere. Abbiamo fatto così per due anni, e poi siamo passati in teatro. Il titolo invece è nato in maniera banale. Registravo un promo: “dall’11 Novembre, stiamo insieme ogni sera dalle 22:30 a mezzanotte perché insieme potremo parlare di tante cose, divertirci, sorridere, e quindi insieme è meglio”. Dissi talmente tante volte insieme, che decidemmo di usare questo titolo, che cercava di coinvolgere tutti. Così nacque “Insieme”, che poi divenne anche comico e i suoirisultati sono andati ben oltre ogni previsione. Con umiltà e anche con orgoglio, posso dire che è diventato il programma dei siciliani.

– com’è nato l’hashtag #ccututtucori?
“Cututtucori è un messaggio a favore degli anziani. Quando avevo la vostra età soprattutto, andavo a trovare ogni settimana i miei nonni. C’era una mia nonna, una donna semplice, una del popolo, che mi insegnato il siciliano e mi ha trasmesso la sua saggezza. Quando andavo via mi diceva: “t’arringrazio ca ti ricurdasti di mia. U signori ta benerici. T’abbracciu con tuttu u cori”. Ci sono tante persone che mi seguono, un pubblico che mi vuole bene, e allora io ringrazio tutti “cututtucori”. Vi invito a non abbandonare le persone anziane, che sono il nostro passato, la nostra esperienza e ricordatevi che c’è sempre qualcosa da imparare da loro.

– Com’è il suo rapporto con i social?
“Il mio rapporto con i social è stato unamore fulminante, nato all’improvviso. Pur essendo un comunicatore, ai social sono arrivato in ritardo, una decina di anni fa ormai, e ne ho compreso le loro enormi potenzialità. Anche Papa Francesco usa Twitter, per arrivare ai giovani e a migliaia di persone. I Social sono mezzi importantissimi e utili, mautilizzateli con coscienza e con cultura: la cultura dell’onestà, della comunicazione corretta, della condivisione. Altrimenti diventano mezzi terribili. Io per esempio evito di parlare di politica per non generare discussioni violente e dure perché bisogna sempre cercare di indirizzare la comunicazione verso il confronto e la crescita. A proposito di crescita, lamia nonna mi diceva: “mettiti con quelli che sanno più di te e assorbi da loro tutto quello che puoi”. Insomma bisogna trovare l’equilibro utilizzando i social. Potete condividere i vostri successi e le cose belle, ma non indirizzateli mai contro qualcuno. Gli episodi di bullismo sono sempre molto frequenti. Usateli in maniera onesta, senza fare danni a voi stessi e agli altri. Fatevi guidare dai vostri genitori: vi danno i consigli giusti, è vero che possono essere fastidiosi, ma ascoltateli. Siate ragazzi e ragazze che si comportano e condividono in maniera pacifica. Cercate di amare di più la scuola: quando poi sarete adulti, vi mancheranno i rapporti belli che avete adesso con gli insegnanti e i vostri amici. Consiglio finale: vivete ogni momento della vostra vita intensamente, non tralasciate nulla con superficialità. Cercate di impegnarvi sempre in maniera serena e divertitevi. E andate al teatro al cinema! Mia nonna mi diceva anche: “leggi che ti apre la testa”. Leggete libri, giornali, documentatevi, perché è questo che vi permette di crescere”.

*Classe IV F

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