Lentini, inaugurata l’anatomia patologica

Lentini, inaugurata l’anatomia patologica

LENTINI – L’ospedale di Lentini ha un proprio servizio di Anatomia Patologica con la sala per la diagnostica estemporanea all’interno dell’area del blocco operatorio consentendo di avere l’esito dei prelievi istologici nell’immediatezza degli interventi chirurgici per tutte le branche e per quelle della Breast Unit, la Rete Multidisciplinare per il trattamento del tumore alla mammella.
Il servizio è stato inaugurato stamane dal commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra che ha tagliato il nastro assieme al direttore amministrativo Salvatore Lombardo, al direttore medico di presidio Antonino Micale e al direttore amministrativo Sebastiano Vitale, al direttore dell’Unità operativa complessa di Anatomia Patologica Rosario Tumino, al direttore del Dipartimento chirurgico e coordinatore della Breast Unit Giovanni Trombatore e ai direttori e responsabili dei reparti e dei servizi coinvolti nella Rete multidisciplinare.
A impartire la benedizione è stato il cappellano padre Michele Francesco Lentini: “Noi collaboriamo al progetto del Creatore – ha detto -. Dio ama l’uomo, credente o non credente, e per lui vuole soltanto il bene. Ed è un bene l’avere realizzato e arricchito questo presidio ospedaliero che è un punto di riferimento molto forte non solo per tutto il circondario ma anche per pazienti di altre province, che alimenta un “turismo sanitario” grazie alle tante eccellenze che ci sono in questo ospedale e che infondono fiducia e professionalità. Dio dice “bene” ogni volta che facciamo del bene ad ogni uomo”.
 
“Abbiamo raggiunto un traguardo importante per l’ospedale di Lentini – ha detto il commissario straordinario Salvatore Lucio Ficarra – previsto nel Programma biennale degli acquisti su cui ci siamo determinati con il programma più ampio di internalizzazione del servizio di Anatomia Patologica dei vari ospedali della provincia. La nostra volontà su questa tematica è stata massima e la realizzazione della sala per le estemporanee nell’ospedale di Lentini ne è la prova. Un importante valore aggiunto per gli utenti della zona nord della provincia e non solo. Oggi si completa a Lentini un percorso diagnostico terapeutico voluto dalla Regione per potere garantire il corretto funzionamento della Breast Unit. E’ importante sottolineare che al di là degli investimenti economici certamente avremo un ritorno in termini di salute fondamentale perché garantisce anche la possibilità di fare le valutazioni bioptiche in estemporanea, essendo una delle poche Anatomie patologiche che si trovano all’interno di un blocco operatorio. L’ospedale di Lentini continua a crescere e diventa sempre più punto di riferimento non solo per il comprensorio ma per tutta l’utenza della provincia di Siracusa”.
 
A spiegarne l’importanza e l’utilità è stato “La sala per le diagnosi estemporanee – ha spiegato  il direttore dell’UOC Anatomia Patologica Rosario Tumino – è una stanza che abbiamo allocato opportunamente vicinissima alle sale operatorie, in cui sono state installate apparecchiature per prestazioni diagnostiche istopatologiche da espletare in corso di interventi chirurgici.  Sulla base di questa valutazione che viene eseguita durante l’intervento, il chirurgo adatterà l’atto chirurgico più idoneo per il paziente.  Nel caso della Breast unit la diagnosi intraoperatoria è un momento cruciale soprattutto per gli interventi sul linfonodo sentinella e per la chirurgia ricostruttiva della mammella. La valutazione negativa del linfonodo sentinella consente di evitare alla paziente lo svuotamento del cavo ascellare, mentre nel caso degli interventi ricostruttivi l’esame al criostato attesta che il tessuto su cui viene basata la ricostruzione è indenne da patologia tumorale residua”. Nell’ospedale di Lentini, contrariamente a quanto avviene in molti altri ospedali – ha aggiunto il direttore del Dipartimento Chirurgico Giovanni Trombatore – è possibile il passaggio pressoché immediato del prelievo bioptico per la sua valutazione dal tavolo operatorio al patologo e, soprattutto, il dialogo diretto tra patologo e chirurgo con grande beneficio per il paziente al quale viene data la migliore assistenza possibile”. 

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