LENTINI – Brucia tutto sul nostro territorio siciliano, bruciano i boschi, bruciano le discariche, bruciano le vite umane colpite da sostanze altamente pericolose in questo inferno di fumo. E’ questo anche il caso dell’ex fabbrica di imballaggi in plastica, Alba Sud di Lentini, dove il pomeriggio del 27 giugno 2018 sembrerebbe siano bruciati i pannelli di amianto ed altre sostanze di plastica all’interno dei 25 mila metri quadrati degli ex capannoni, secondo quanto ci raccontano gli organi d’informazione. L’incendio si sarebbe sviluppato intorno alle 15 nelle campagne circostanti e in poco tempo avrebbe avvolto i materiali di amianto e di plastica altamente pericolosi, depositati all’interno dell’ex fabbrica. Il fumo sprigionato dall’incendio del materiale tossico, sospinto dal vento ha avvolto in una coltre nera il cielo di Lentini. Un territorio siciliano già violentemente devastato da discariche presenti e future (previste), da siti industriali inquinanti, vedi Augusta, Priolo, Melillii, Gela, Milazzo, da basi militari americane, disseminate in tutto il territorio isolano, subisce un ulteriore oltraggio, che si poteva prevedere e prevenire.. Contro la presenza di amianto accatastato negli ex capannoni dell’Alba Sud, si erano già levate da decenni le voci di protesta di cittadini, comitati ed associazioni per la salvaguardia del territorio e dell’ambiente di Lentini: voci inascoltate, come al solito, dalle istituzioni cosiddette “democratiche ”. Cronaca di un disastro ambientale annunciato… Altresì è molto grave e superficiale, che il traffico sull’adiacente strada statale per Scordia non venga interrotto, data la presenza di amianto ed altre sostanze all’ interno dei capannoni dismessi dell’ ex Alba Sud. Che tipo di precauzioni per le popolazioni di Lentini e viciniori stanno prendendo le autorità competenti, compreso il sindaco di Lentini, massima autorità sanitaria sul territorio? E poi a trattare e spegnere l’amianto e/o la plastica sarebbero dovute intervenire forze altamente specializzate o quantomeno attrezzate, data la pericolosità per la salute sprigionata dall’amianto. E’ stato fatto così? Per il futuro cosa intendono fare le autorità competenti locali e regionali siciliane e quelle nazionali rispetto a queste situazioni così diffuse sul territorio di grave rischio per la salute dei cittadini siciliani? Lasciar fare alle fiamme? Oppure intervenire e prevenire razionalmente ed a tempo debito con le dovute bonifiche, come noi del Partito Comunista dei Lavoratori auspichiamo e lottiamo per una gestione dell’ambiente, della salute e del lavoro libera dai condizionamenti del profitto del Capitale, che ancor oggi agisce luttuosamente come una piovra sul nostro territorio. Dimenticavamo.. il sindaco di Lentini invita a non creare facili allarmismi, perché “NESSUN ENTE PREPOSTO AL CONTROLLO O ALLA VIGILANZA HA ACCERTATO E COMUNICATO LA PRESENZA DI SOSTANZE TOSSICHE CHE HANNO ACCENTUATO LA PROPRIA PERICOLOSITÀ IN SEGUITO ALL’INCENDIO “ . E allora ci chiediamo cos’è bruciato all’interno dei capannoni dismessi? Sono sempre state rilevate e denunciate dai comitati locali per la salvaguardia dell’ambiente e dei cittadini lastre e pannelli in amianto che ricoprono il vecchio stabilimento e che aspettavano ancora di essere rimossi e altre sostanze di plastica…pannelli di amianto mai bonificati. Pertanto un crimine contro la cittadinanza si è già consumato: non aver mai bonificato quell’area, a prescindere da cosa e quanto è bruciato in aria.