LENTINI – E’ arrivata una interdittiva antimafia per la società sportiva Sicula Leonzio s.r.l. che fino allo scorso campionato militava in serie C di Lega Pro. Il provvedimento disposto dalla Prefettura con molta probabilità prende spunto dall’operazione “Mazzetta Sicula” svolta dalla commando provinciale della Guardia di Finanza di Catania su delega della Procura di Catania e coordinata dalla Dia e che ha portato il 4 giugno scorso all’arresto di 9 persone tra cui i fratelli Antonino e Salvatore Leonardi. La Procura di Catania contesta agli indagati, tra il 2018 e 2019, l’illecita conduzione della discarica di contrada Grotte San Giorgio, gestita dalla Sicula Trasporti e alle pressioni messe in atto dagli esponenti del clan di Lentini finalizzate ad ottenere l’affidamento del chiosco all’interno della stadio comunale durante la partite interne di calcio della Sicula Leonzio. Quest’anno la Sicula Leonzio, per scelta del suo presidente, non è stata iscritta al campionato di Lega Pro. La Prefettura di Siracusa ha applicato l’interdittiva antimafia dopo aver raccolto molteplici elementi acquisiti sui rapporti economici e contiguità tra la Sicula Leonzio e la Sicula Trasporti e altre società, tutte con sede legale a Catania. La Prefettura di Siracusa è intervenuta esclusivamente sulla Sicula Leonzio srl che gestisce anche per vent’anni lo stadio comunale. Il provvedimento interdittivo è stato inviato alla Camera di Commercio, al Comune di Lentini e tutti gli Enti interessati.
“Subito dopo gli arresti del 4 giugno– ha detto il sindaco di Lentini Saverio Bosco – abbiamo scritto alla Prefettura per chiedere informazioni sulla situazione della Sicula Leonzio. Dopo la nostra richiesta oggi arriva il documento di interdittiva, che viene colto con molta attenzione da parte della nostra amministrazione. A seguito del documento di interdittiva, stiamo predisponendo un provvedimento di revoca unilaterale per quanto riguarda la risoluzione della convezione della gestione dello stadio comunale. Tutto questo è stato possibile, in questa fase, grazie alla sinergia tra Comune e Prefettura ha fatto vedere come a Lentini sia alta la guarda nei confronti della criminalità organizzata, ma soprattutto del rischio delle infiltrazioni mafiose. Assolutamente in linea con quanto stabilito dalla legge, dal buon senso e nel rispetto delle leggi”.