LENTINI – Una nuova vita, al servizio dei più bisognosi, per le telerie, i corredi ed altri prodotti sequestrati dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa nell’ambito dei servizi disposti a contrasto dell’abusivismo commerciale. La Tenenza della Guardia di Finanza di Lentini, in particolare, ha donato coperte, cuscini, sacchi a pelo e lenzuola nonché diversi articoli casalinghi all’Istituto Palazzolo Suore delle Poverelle di Lentini, ente religioso nato nel 1864 per opera di Luigi Maria Palazzolo, beatificato da Papa Giovanni XXIII il 19 marzo 1963, presente in Italia, negli stati africani e sudamericani per “mantenere costantemente un atteggiamento di ricerca e accoglienza verso le persone rifiutate da tutti”. Tali beni erano stati sottoposti a sequestro nell’ambito dei servizi di contrasto all’abusivismo commerciale, ex Legge Regionale n. 18/1995, svolti dai Finanzieri di Lentini nell’ambito degli ordinari servizi di polizia economico-finanziaria periodicamente disposti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa retto dal Colonnello Lucio Vaccaro. Il Comune di Siracusa, al termine dell’iter processuale, ha disposto, con apposita ordinanza, la confisca definitiva dei prodotti cautelati e la loro devoluzione in beneficenza. La merce confiscata è stata quindi consegnata, al termine di una breve ma significativa cerimonia presso gli uffici della Tenenza di Lentini, nelle mani di Suor Elisabetta, madre superiora dell’Istituto Palazzolo Suore delle Poverelle di Lentini, la quale ha colto l’occasione per ringraziare il Colonnello Vaccaro e le Fiamme Gialle lentinesi, evidenziando come quanto ricevuto potrà recare conforto alle persone più bisognose, specie nell’attuale periodo di crisi economica. L’iniziativa adottata rappresenta la concreta dimostrazione dell’utilità sociale che assume l’attività della Guardia di Finanza, moderna forza di polizia a forte vocazione sociale, che si pone al servizio dei cittadini non soltanto attraverso lo svolgimento degli ordinari compiti istituzionali, ma anche esprimendo la propria spiccata vocazione solidaristica volta a dimostrare la vicinanza del Corpo alla collettività.