LENTINI – L’ex segretario provinciale della giovanile del Partito democratico, dal 2012 al 2016, avvocato Antonino Landro sbatte la porta del Pd è non rinnova la tessera del partito. La decisione è stata annunciata dallo stesso esponente politico, che in una nota spiega la scelta di non tesserarsi. “Dopo un lungo periodo di riflessione di questi mesi – ha scritto l’avvocato Antonino Landro – ho deciso di maturare la scelta di non rinnovare la tessera del Partito Democratico. In questi anni di gestione fiorentina, il Partito ha avuto una mutazione genetica, ha cambiato profondamente la sua identità di forza politica trainante del centrosinistra e dei suoi valori. Come ha detto il Presidente del Senato, Piero Grasso, è il PD che non c’è più, “Il Pd era quello del bene comune. Quello di Bersani. I valori di uguaglianza, di diritti, di libertà erano i principi che incarnavano il ragazzo di sinistra”. La determinazione dell’ex segretario provinciale della giovanile del Pd di non continuare a sostenere con l’adesione al partito è scaturita dalla mancata attenzione ai giovani sul tema del lavoro, della scuola, al mancato investimento. “Le politiche dei governi di questi anni sono diametralmente opposti a quelli che rappresentano le mie idee – ha detto l’ex segretario provinciale della giovanile del Pd Antonino Landro – a cominciare dalla mia nota idea sul tema del lavoro (l’art. 18 resta una norma di civiltà, che non considerava il lavoro una comune merce di scambio), il tema della scuola (una riforma della scuola che non scrive un rigo sul diritto allo studio, senza pensare alle famiglie che non possono permettersi di comprare libri e quaderni), al recente decreto concorrenza (a tutela delle banche e delle assicurazioni)”. “Si pensi alla politica dei bonus – aggiunge l’avvocato Antonino Landro – finalizzati a drogare il sistema per un breve periodo, nonostante l’intero Paese, ma soprattutto la nostra Isola, ha bisogno di un piano di investimenti pubblici (soprattutto in grandi infrastrutture) e con forti incentivi agli investimenti privati. Infine, e lo dico da giovanissimo, penso al tema delle pensioni, perché non bisogna dimenticare da dove veniamo: con l’anticipo pensionistico sociale (la c.d. APE social) e per la prima volta nella storia, un governo ha introdotto un meccanismo di previdenza che non è garantito a tutti coloro che hanno i diritti previsti dalla legge, ma a chi arriva prima. Per chi ha una storia di sinistra, sin da piccolo a fianco dei più deboli, della classe lavoratrice, diventa impossibile restare in un partito in cui il suo segretario nazionale persevera nella difesa di queste scelte politiche. Nel Partito Democratico, restano tanti compagni, con i quali abbiamo condiviso tante battaglie importanti e con i quali spero di ritrovarci insieme presto”.