LENTINI – Duecento persone hanno partecipato, sabato pomeriggio, al corteo che si è snodato per le vie della città per manifestare il loro dissenso contro la violenza contro le donne. L’iniziativa, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni di Lentini e Carlentini, è stata organizzata dal Coordinamento delle donne di Lentini. Il corteo partito da via Vittorio Emanuele III con via Termini ha ha percorso le strade del centro del comune in provincia di Siracusa, fino ad arrivare in piazza Duomo. “Pensiamo che la violenza sulle donne sia un fenomeno strutturale nella nostra società e per questo motivo per incidere bisogna strutturarsi – ha detto Maria Adagio – . “Il Coordinamento intende dividersi in gruppi di lavoro: – prosegue Metis Bombaci – ci occuperemo di Educazione, Violenza, Salute e Ambiente con l’intento di costruire un percorso di lotta contro tutte le forme di violenza e prevaricazione che vorrebbero imprigionare le donne in ruoli di subordinazione. Sappiamo di essere forti insieme, questo è solo l’inizio”. Il coordinamento ha presentato un programma che verrà presentato alle istituzioni locali. “Vogliamo condurre un’indagine sulle strutture, gli strumenti, le procedure che esistono a livello locale per contrastare il fenomeno della violenza di genere e verificare il loro funzionamento – si legge nel documento- vogliamo collaborare con le scuole e con tutte le diverse agenzie formative esistenti nel territorio per attuare un programma educativo sulla parità di genere che coinvolga i giovani fin dalla più tenera età;vogliamo affrontare insieme alle istituzioni preposte il rapporto donne-salute e quindi lavorare sul consultorio, sul servizio ospedaliero, sulla medicina di base, sulla prevenzione ecc. vogliamo riuscire a raggiungere tutte le donne e quindi ci proponiamo di rapportarci con i vari quartieri per conoscere le varie esigenze e far emergere tutti i problemi collegati al vissuto quotidiano che, come sappiamo, gravano soprattutto sulle spalle delle donne; pensiamo che sia necessario prevedere forme di partecipazione delle associazioni femminili alla gestione della cosa pubblica e realizzare istituti di partecipazione che, pur essendo già previsti nel nostro Statuto comunale, finora sono stati poco attuati. In particolare vorremmo che si istituisse una Consulta delle donne e si arrivasse a redigere un Bilancio di genere, esperienza che già molti comuni , in tutta Italia, stanno portando avanti”.