“Lentini non può essere la discarica di tutta la Sicilia. Musumeci ascolti il territorio”. Il monito alla Regione dei parlamentari del M5S

“Lentini non può essere la discarica di tutta la Sicilia. Musumeci ascolti il territorio”. Il monito alla Regione dei parlamentari del M5S

LENTINI – Lentini non può essere la discarica di tutta la Sicilia e la Regione ha l’obbligo di ascoltare le istanze del territorio”. Questo il monito che i deputati nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, Paolo Ficara, Stefano Zito, Giorgio Pasqua, Pino Pisani e Maria Marzana, Eugenio Saitta e Giampiero Trizzino, lanciano al governo regionale a seguito di una nuova richiesta per la realizzazione di una discarica in contrada Scalpello. Filippo Scerra, deputato del M5S, in rappresentanza dei parlamentari pentastellati, insieme con il consigliere comunale di Lentini, Maria Cunsolo, si era proprio recato lo scorso sabato nell’area interessata per dare un forte segnale politico e di vicinanza alle varie associazioni e ai cittadini che hanno dato vita a una manifestazione spontanea per dire “no” al nuovo impianto. Infatti nell’area di contrada Scalpello il Dipartimento Ambiente della Regione ha già comunicato a tutte le parti interessate l’avvio della procedibilità dell’istanza alla Gesac, società della famiglia Leonardi. Leonardi che a loro volta gestiscono la più importante discarica della Sicilia orientale, quella di Grotte San Giorgio. Si tratta di un bacino situato tra Lentini e Catania in cui conferiscono buona parte dei comuni siciliani, circa 290 e già oggetto di approvazione di diversi iter di ampliamento. “Crediamo che la Regione non possa operare sulla scorta della costante scusa dell’emergenza rifiuti – proseguono i parlamentari-. L’emergenza rifiuti non può essere gestita ancora una volta con atti di prevaricazione sugli abitanti dei territori di Lentini e Carlentini già troppo pesantemente compromessi. L’autorizzazione di ulteriori ampliamenti delle discariche esistenti su questi territori e l’eventuale autorizzazione di una nuova discarica come quella proposta dal gruppo Leonardi sarebbe l’ulteriore dimostrazione della scarsa capacità di programmazione da parte della Regione oltre a rappresentare un pessimo segnale verso la società civile ancora scossa per quanto emerso dall’indagine “Mazzetta Sicula” in termini di illeciti ambientali, corruzione ed infiltrazioni mafiose. Per questo – ancora i deputati – anche noi del M5S siamo contrari alla realizzazione di questa nuova discarica, così come crediamo che tutti gli iter autorizzativi riguardanti le imprese del gruppo Leonardi debbano essere stoppati in attesa che la magistratura faccia luce sulle ultime vicende e che siano portati alla luce i reali impatti ambientali subiti da questi territori a causa della gestione illecita fin qui perpetrata, nel rispetto del principio di precauzione come caposaldo della politica ambientale dell’Unione europea”. Il 4 giugno scorso, infatti, la procura di Catania a seguito dell’operazione “Mazzetta Sicula”, ha portato a un’ordinanza di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale etneo, nei confronti di 9 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata e rivelazione di segreto d’ufficio nonché per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. E tra questi i fratelli Antonino e Salvatore Leonardi, rispettivamente amministratore di fatto della Sicula Trasporti e della Gesac il primo e socio il secondo. “Un’indagine – proseguono i parlamentari – che nei giorni scorsi ha visto scrivere un nuovo capitolo, quello del sequestro patrimoniale emesso dal Tribunale etneo, di fabbricati, terreni, beni mobili registrati e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro intestati alle società Leonhouse e Eta Service sempre dei fratelli Leonardi tra cui anche alcuni immobili per i quali la Leonhouse Immobiliare ha incassato dal ministero della Giustizia migliaia di euro ogni mese per l’uso di parte dei locali situati in via Guardia della Carvana, dove ha sede la sezione Lavoro del Tribunale di Catania. Per questo ci appelliamo ancora una volta al presidente Musumeci, chiedendogli di smetterla di pensare con logiche da vecchia politica, dando peso e valore a Lentini e ai suoi abitanti”.

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