LENTINI – Si svolgeranno domani mattina, alle 10, nella chiesa di Sant’Alfio i funerali di Franco Lanteri,81 anni, morto sabato mattina nella sua casa di Carlentini Nord, storico fotograto lentinese, guida e maestro di due generazioni di fotografi della città. Franco Lanteri, sposato con Angela, padre di Stefania e Salvo, nonno di Ludovica e Costanza Caracciolo, ex velina e bisnonno amorevole lascia un vuoto incolmabile tra i famigliari e gli amici, ma anche per la Lentini e Carlentini dove ha saputo trasmettere la gioia del bello e dell’immagine. Con la morte di Franco Lanteri, gentilmen, uomo d’altri tempi se né va un testimone di un’epoca, di una città, di un mestiere, che ormai non ci sono più. Vicini quanto basta perché chi ha almeno una quarantina di anni non abbia bisogno di molto aiuto per ricordare. Ma anche tanto lontani perché ai più giovani riesca difficile anche solo provare ad immaginare. Franco Lanteri, lentinese doc, era «nato» fotografo, un’arte che Franco il “maestro” conosciuto negli ambienti lentinesi, aveva saputo interpretare e trasmettere alle giovani generazioni. Lanteri nato fotografo nell’epoca dei lampi di magnesio, delle foto di famiglia fatte una volta l’anno – i bambini davanti, i nonni dietro – e nelle ricorrenze: i matrimoni, i battesimi, le nascite. L’era del bianco e nero e delle pose rigide, della schiena dritta e della messa in piega, prima di guardare verso quella macchina che trasformava la carta in ricordo, quasi reliquia. Con Franco Lanteri non se ne va solo il marito, padre e nonno affettuoso, il maestro, l’amico di una vita. Se ne va buona parte della nostra vita, se ne va la bella Lentini che fu e che rimane anche nei Suoi scatti, frutto di occhio attento, anche nella cordialità della immaginazione. Franco Lanteri abbraccio da grande l’arte fotografica l’abbracciò e dopo aver appreso le prime tecniche di fotografica dall’amico Luogo Lo Re, apri in via Garibaldi lo studio d’immagine fotografica “LORELAN”. Cultore eccellente dell’immagine sapeva cogliere i tratti interiori dei soggetti, i suoi ritratti e i suoi servizi matrimoniali si coloravano sempre di straordinaria originalità, per lui la banalità era bandita. Chiamato per immortalare i momenti cardine delle vite familiari ma anche capace di proporsi, partecipando agli eventi della vita cittadina o trovandosi nei luoghi più frequentati per ritrarre Lentini e i lentinesi, e poi proporre loro l’acquisto dell’immagine. Per Franco Lanteri la fotografica era un’arte, l’espressione bella dell’immagine e della comunicazione, cogliendo gli attimi e le pose più importanti ed emozionanti di una giornata unica; rapiva i momenti di attesa, di gioia, di dolcezza e di piacevole tensione capaci di strappare un sorriso o una lacrima di commozione. Sempre in continua ricerca del bello, dell’armonico e del tecnologico viveva la sua professione con spirito artigianale; tra il classico bianco e nero o il colore, cercando di dare vita alle sue immagini che si trasformavano sempre in opere d’arte, perché ogni sua foto nella staticità si riempiva di un dinamismo e di un bello prorompente. Alla scuola e all’estro comunicativo di Franco Lanteri sono passati diversi lentinesi che oggi continuano l’arte della fotografia. La città si è stretta attorno alla famiglia Lanteri. Centinaia i messaggi di cordoglio arrivati a casa tra cui quelli del sindaco di Lentini Rosario Lo Faro, di Carlentini Giuseppe Stefio e del mondo culturale, commerciale e artistico di Lentini. Buon viaggio “maestro” Franco.