LENTINI – L’incontro di oggi non si è svolto nello stesso modo dei precedenti, infatti stamani è avvenuta la prima uscita del gruppo alla ricerca dei “luoghi del cuore”.
La tappa numero uno è stata la sede dell’Archeoclub di Lentini, accolti dal prof. Pippo Cosentino, che abbiamo già avuto modo di conoscere nei primi incontri. Ci ha fatto vedere la cartina di Lentini risalente al tardo Seicento, “Lentini non era come la vedete ora” spiega il prof Cosentino “Infatti vi erano due piazze: una era un punto di ritrovo, l’altra invece veniva usata per il commercio.”
Inoltre è possibile intravedere nella cartina, alcuni dei luoghi che tutt’ora sono presenti nella Lentini di oggi come: il convento dei Cappuccini –attorno ad esso vi è il cimitero di Lentini- e Ciricò. Nella stessa sede vi è un canale in cui passa l’acqua del fiume Lisso presente anche nella cartina. Usciti dalla sede ci siamo spostati in piazza, dove alla destra della Chiesa Madre vi era l’ex Chiesa di San Domenico, che fu abbattuta per dar spazio a una cabina elettrica, e che a sua volta fu inglobata nella casa del fascio, e poi divenuto municipio per qualche anno.
Il tragitto continua per la casa dell’ex preside B***, ma la tappa non è la casa, di abitazione civile, bensì cosa vi è sotto: le grotte, che abbiamo visitato per avere un’idea della Lentini rupestre. Giunti alla casa del signor B*** a farci entrare è il sig. Stefano Bombaci, il quale ci ha mostrato le grotte che venivano usate come rifugio antiaereo o vere e proprie abitazioni, ciò è possibile vederlo dalle aperture che fungevano da finestre ed entrate che permettevano di collegare le grotte, ormai non più accessibili.
Salendo per via Bricinna, abbiamo avuto la possibilità di vedere la sede della Pretura dove ha lavorato al suo primo incarico il giudice Giovanni Falcone, specifica il prof. Cosentino.
L’altra fermata effettuata dal gruppo è quella in piazza San Giovanni, ove è presente la chiesa di San Giovanni “dei bagni”. Il “dei Bagni” è da collegare alla presenza nel luogo di sorgenti di acque sulfuree alle quali venivano attribuite qualità terapeutiche. Nella stessa piazza, inoltre, vi sono delle colonne Romane, testimonianza di accampamento romano.
Abbiamo poi proseguito il nostro percorso camminando per i vicoli del quartiere, passando anche davanti l’ex Magistrale, dove anche il professore Cosentino insegnò. In seguito, superato l’archivio storico di Lentini, abbiamo avuto modo di entrare in una casa di abitazione civile, tuttora abitata dal sig. Alfio Conti. Qui siamo stati protagonisti della trasformazione di una grotta a un vero e proprio museo, con all’Interno cimeli di ogni età.
Come ultima tappa, ma non meno importante, abbiamo visitato il Santuario dei tre Santi. Il prof. Cosentino è riuscito a sintetizzarci il passaggio da semplice chiesa a santuario e di come sia un monumento nel cuore di tutti i Lentinesi devoti ai tre santi sparsi nel mondo.
Amara Francesco
Bosco Christian
Briganti Riccardo Maria
Cormaci Simone
Fioretti Samuele Alfio
Magno MatteoGiuseppe
Piccolo Aurora.