LENTINI – – In occasione del I° anniversario dell’elevazione a Santuario Diocesano dei Santi Martiri della “Chiesa della Fontana”, l’APS Neapolis, in rete col Comitato Festa di S. Alfio, dona una nuova opera d’arte. “Il Martirio di San Mercurio” raffigura il primo Santo a cui la chiesa fu dedicata; è un olio su tela, di dimensioni 100 x 150 cm, realizzato, su progetto dei soci Christian Vecchio e Ramona Scamporrino, dalla pittrice e tecnico del restauro Ramona Scamporrino. L’opera sarà benedetta, in forma privata a causa delle limitazioni anti-Covid, dall’arcivescovo
Francesco Lomanto, subito dopo il Solenne Pontificale dell’11 maggio 2021 e esposta permanentemente alla vista dei fedeli. Rosaria Fazio, Presidente APS Neapolis: “Neapolis nasce nel 2009 con una Mission fortemente legata al contesto locale e alla territorialità. Il culto della Chiesa Leontina, anche per i soci non credenti, riveste un aspetto della cultura locale da proteggere e valorizzare ed è in questa prospettiva che va letta la decisione, di fare rete, ancora una volta, con la Chiesa Madre Sant’Alfio e Santa Maria La Cava. Dopo il grande lavoro di rete per la salvaguardia della Chiesa Rupestre del Crocifisso, nel 2020, la nostra associazione, già̀ impegnata in rete col Comitato Festa di S. Alfio in progetti di salvaguardia in favore del Santuario Diocesano dei Santi Martiri, ha voluto realizzare e donare un nuovo dipinto che potesse raffigurare San Mercurio, primo Santo a cui è dedicata la Chiesa della Fontana. Ringrazio a nome di tutta l’associazione Padre Maurizio Pizzo e il Comitato Festa di S.
Alfio per l’entusiasmo con cui accolgono le nostre proposte e l’apertura nei confronti dell’arte e della salvaguardia dei luoghi e dei beni storico artistici della nostra città. Un infinito grazie ai soci e volontari Christian Vecchio e Ramona Scamporrino che hanno donato un grande lavoro e che, attraverso la loro fede, hanno certamente aggiunto valore alla già pregevole creazione artistica”. Fino Carrà, Presidente Comitato Festa di Sant’Alfio: “Siamo lieti che così tante realtà civiche si avvicinino alla nostra organizzazione e si prestino in maniera volontaria per la valorizzazione dei luoghi legati al culto della nostra Chiesa. Ringraziamo l’associazione Neapolis per questo dono che arricchisce il Santuario e ricordiamo l’importante lavoro in corso, col Comitato Leontinoi nel cuore, di cui Neapolis fa parte, per intervenire insieme con nuovi interventi di salvaguardia del luogo. Christian Vecchio, pittore e socio Neapolis: “Secondo l’agiografia, Mercurio svolse per l’Impero romano diversi servizi, alcuni dei quali anche in Sicilia. Mai si piegò alle divinità̀ pagane e, dopo essersi professato Cristiano, venne assistito da un Angelo che guariva le ferite delle sue torture. Torture che lo portarono poi al martirio per decapitazione. Non ci è dato sapere se questa figura coincide con quella che la tradizione lentinese ci ha consegnato. Il nostro Mercurio è anch’esso un generale romano che, accompagnando i tre santi fratelli verso
Lentini, ebbe modo di constatare le meraviglie che essi operavano nel nome del Signore, tanto da professarsi Cristiano, insieme ai soldati che lo seguivano. Secondo i racconti tramandati nel tempo, anche il suo sangue, come quello di tanti altri Cristiani, benedisse le nostre terre leontine. Dopo settimane di progettazione e confronti con la pittrice Ramona Scamporrino, autrice del lavoro, abbiamo finalmente dato forma e colore a San Mercurio Martire, nella sua prima ed inedita rappresentazione artistica per la Chiesa Lentinese. Ne viene fuori una figura autorevole ma dallo sguardo dolce e profondo, raffigurato nel momento in cui, togliendo l’elmetto romano, raccoglie dal suolo la croce e la palma, accogliendo con questo gesto simbolico, la fede Cristiana. Sullo sfondo, i tre santi fratelli e, in alto, lo scorcio del Santuario che, di fatto, è il luogo che unisce queste importanti figure della nostra Chiesa Leontina e di cui oggi, orgogliosamente, ne celebriamo la vittoria celeste”. Ramona Scamporrino, pittrice e tecnico del restauro, socia Neapolis: “L’opera è un dipinto ad olio su tela di dimensioni 100×150 cm. Il soggetto è rappresentato in maniera allegorica con inquadratura frontale; la figura è posizionata in primo piano, in ginocchio, al centro del dipinto, circondato da un paesaggio appena accennato, ricco di vegetazione. La materia pittorica, stesa a velature, dà volume alle figure tramite dei chiaroscuri accentuati e un contrasto cromatico vivace dato dall’accostarsi dei toni caldi e freddi. Il volto del Martire, ha dei lineamenti decisi e la capigliatura è castana, contrastando con l’incarnato chiaro del viso. È rappresentato nella tipica vestizione da legionario romano: pesanti sandali di cuoio; sopra la tunica una corazza di protezione a maglia,
composta da una fitta trama di anelli metallici; tra la tunica e la corazza, un corpetto per proteggere il corpo dal contatto diretto con l’armatura; all’altezza della vita una cintura in cuoio con borchie in bronzo che, associato alla spada, costituiva il marchio dello status di ordinamento militare; il mantello semicircolare, di colore rosso è abbottonato sul petto. Sul fianco destro una corta spada e a sinistra, uno scudo rettangolare e convesso. La composizione è libera, mentre ci siamo serviti della prospettiva per disporre gli elementi nello
spazio in modo che si concentrasse lo sguardo sul protagonista dell’opera, San Mercurio, la cui suggestiva espressione del volto, intensa e consapevole, è messa in risalto dalla luce, proveniente da sinistra. Una luce Divina che squarcia il cielo azzurro e contrasta con una nube grigia che minaccia la scena ma che è destinata a dissolversi. A sinistra, le figure dei Tre Santi Patroni già in gloria, che rimandano alla leggenda del fiume Simeto e del suo attraversamento miracoloso. In alto a destra, il tempo presente: il Santuario, luogo caro al popolo lentinese, che unisce il culto di San Mercurio a quello dei Tre Santi Fratelli. Infine, in basso a sinistra, è stato posto un cartiglio ornamentale che dà l’identità̀ al soggetto rappresentato”.