LENTINI – “Per l’ennesima volta si assiste con sconforto al ripetersi della prassi, ormai purtroppo consolidata, che vede il Comune consegnare i propri atti impositivi all’agente incaricato della notifica nell’ultimo mese dell’ultimo anno consentito”. E’quanto hanno scritto i componenti del consiglio direttivo dell’associazione culturale “Radici Leontine”, guidato dal presidente Antonio Pino in merito agli avvisi di accertamento della Tari 2014 che in questi giorni sta facendo discutere. L’associazione ha invitato l’amministrazione comunale di Lentini ha informare i cittadini in merito alle procedure sulla notifica di tutti gli atti riguardante il pagamento della Tari del 2014. “Il malcostume – hanno scritto nella nota il consiglio direttivo dell’associazione – oltre a rendere rischiosa la riscossione di somme che di questi tempi hanno un’importanza vitale per la nostra Città, provoca confusione e incertezza negli stessi contribuenti lentinesi, i quali si ritrovano ancora una volta a sopportare il peso dell’inadeguatezza e della noncuranza di chi li amministra. Il ripetersi della notifica di atti fuori delle norme, genera uno sconforto ancora maggiore considerato che ad esserne responsabile è un’amministrazione che si proponeva di rendere Lentini “una città finalmente normale”. Ebbene:se è questo ciò che si intende per normalità, confidiamo che i lentinesi, nel prossimo futuro, saranno ben lieti di farne a meno. Ciò non allo scopo di disincentivare i lentinesi ad impugnare, ove lo ritengano, tali avvisi di accertamento, ma al semplice fine di rendere agli stessi un’informazione completa ed in grado di metterli nelle condizioni di valutare correttamente l’opportunità di intraprendere un ricorso che potrebbe portali ad una soccombenza, con ulteriore aggravio di costi. Va a tal fine evidenziato che la giurisprudenza della Cassazione applica anche alla notifica a mezzo posta degli avvisi di accertamento il principio della “scissione soggettiva della notificazione”. In virtù di tale principio il Comune notificante i termini si considerano rispettati se l’atto è consegnato all’incaricato della notifica entro il 31 dicembre del 5° anno successivo a quello di riferimento del tributo. Per il destinatario della notifica (cioè il contribuente) dal momento della consegna dell’avviso iniziano a decorrere i 60 giorni per l’impugnazione. Tutti i lentinesi – conclude la nota – hanno il pieno e incondizionato diritto di ricorrere avverso gli avvisi di accertamento loro notificati, come il Comune dall’altra parte di insistere sulle richieste sostenendone i costi per le attività legali e l’inevitabile rischio della soccombenza. È tuttavia opportuno informare gli stessi lentinesi che tale scelta comporta in questo caso l’assunzione di un rischio elevato e che pertanto non può essere adottata su spinta di terzi interessati o sulla base di informazioni imprecise o, peggio ancora, non corrette”.