La notizia che il nostro territorio sarà ancora aggredito dalla lobby delle discariche non deve passare inosservata. Anzi deve spingere tutti noi a unirci per davvero e contrastare questo ulteriore sfregio. Ne va del nostro futuro. Già quale futuro? La domande si pone spontanea. Non ci sono alternative. In che senso? Se accettiamo le discariche e la loro proliferazione il nostro territorio avrà un futuro ben determinato. Invece, se puntiamo alla sua valorizzazione – intendiamo dire il territorio – allora tutto cambia. Immaginiamo i due scenari.
SCENARIO DISCARICA) Se la specializzazione del nostro territorio dovesse orientarsi verso le discariche dovremmo tralasciare qualsiasi progetto di sviluppo. Diventeremo, sic et simpliciter, il distretto siciliano della munnizza. Con tutte le conseguenze del caso. Inquinamento delle falde acquifere. Aria irrespirabile. Effetti sulla salute su di noi assolutamente drammatici. Come sono in essere oggi. Che ci vogliamo dimenticare tutti i nostri cari ed amici scomparsi per leucemia o cancro? Il nostro territorio si trasformerebbe in un deserto con poche speranze di un reale sviluppo. O per meglio dire di uno sviluppo realmente collegato alle nostre esigenze così come alle nostre aspettative. Per riassumere. La presenza delle discariche è in perfetta antitesi rispetto alle necessità delle nostre comunità. Abbiamo capito la valenza di quanto potrebbe accadere? Da qui l’esigenza di sbarrare la strada ad un’ulteriore aggressione nei nostri confronti.
SCENARIO SVILUPPO) Accadrebbe l’esatto contrario se dovesse prevalere l’orientamento di assecondare le potenzialità del territorio. Che è ricco di tante quelle risorse da gridare allo scandalo per il semplice fatto di non essere ancora valorizzate. Il patrimonio architettonico e monumentale. L’agricoltura. Le PMI e medie imprese. Un territorio posto strategicamente a cerniera di tre province. Una vocazione turistica. Un territorio molto vario. Vogliamo tutelare tutto questo? Bene, coalizziamo tutte le nostre forze e incamminiamoci verso l’opzione sviluppo. La differenza fra le due opzioni è la seguente. Con la prima siamo oggetti delle decisioni degli altri. La seconda, ca va sans dire, prevede che noi stessi siamo protagonisti ed attori delle decisioni. Lo scenario sviluppo deve diventare l’archetipo del nostro essere cittadini del Leontinoi. E’ uno scenario che assicurerà un vero e radicato benessere sociale. In più, un avvenire ai giovani costretti sempre ad andare via perché qui non c’è lavoro.
Capito, dunque, perché questa è la battaglia definitiva del nostro territorio? Vogliamo essere attori o oggetti?