S’intitola “L’ultima Casa Accogliente” il nuovo album di inediti dei The Zen Circus.
Il disco arriva a due anni di distanza dal precedente album di inediti “Il fuoco in una stanza”, un lavoro che ha consacrato The Zen Circus come una delle realtà più apprezzate del panorama musicale italiano attuale, anche grazie al nutrito pubblico transgenerazionale che li segue da oltre 20 anni: traguardo celebrato dalla band con un importante sold out al palazzetto dello sport di Bologna (Paladozza) nel 2019.
Una carriera lunghissima, 10 album, un EP, una raccolta e un’infinità di concerti: due decadi di arte e musica suggellate da una partecipazione in gara tra i big a Sanremo 2019 e dalla pubblicazione di un romanzo anti-biografico (Mondadori, 2019), entrato direttamente nella Top Ten delle classifiche dei libri più venduti stilate dai maggiori quotidiani e divenuto un vero e proprio caso di genere letterario.
La band torna, ora, con un nuovo album di inediti, un universo costellato di 9 brani, anticipati dal primo estratto, “Appesi alla Luna”, seguito dal secondo brano estratto, “Catrame”, e dal singolo “Come Se Provassi Amore”.
The Zen Circus raccontano in questi termini la loro “ultima casa accogliente”: «Il nostro corpo è l’ultima casa accogliente, l’unica navicella spaziale in grado di farci viaggiare attraverso l’universo dell’esistente. Un corpo trasparente, visibile e vulnerabile che celebriamo con nove canzoni fatte di testa, cuore e polmoni. Case che possono essere sia rifugi che prigioni, circondate da tante altre e tutte diverse, a formare questa enorme metropoli chiamata umanità. Più suonato che pensato, più bene di conforto che prodotto, questo disco è musicalmente il più libero che abbiamo mai fatto».
ASCOLTA L’INTERVISTA AI THE ZEN CIRCUS:
L’ULTIMA CASA ACCOGLIENTE|TRACKLIST
Catrame
Appesi Alla Luna
Come Se Provassi Amore
Non
Bestia Rara
Ciao Sono Io
Cattivo
2050
L’ultima Casa Accogliente
CATRAME|TESTO
Io sono nato in una casa fatta di catrame
Negli anni in cui fumare incinta non faceva alcun male
Il fumo entra nei polmoni e nei polmoni rimane
Come il tumore che vorrebbe uccidere mio padre
Tu portami da bere e continuiamo a scherzare
Su tutto quello che ci assilla, sulle storie più nere
Se ci prendono per matti, tu non preoccuparti
Ci mettono un minuto a dimenticarci, eeh
Vogliamo libertà per tutti i popoli
Ma i primi siamo noi a non esser liberi
Costretti dentro a un corpo e dentro al tempo
Ma un giorno tutto questo finirà
Forse bene, forse male, chi lo sa?
Siamo parte dell’eternità del mondo
E continuiamo a comportarci da millesimo di secondo
Chi dice che si nasce liberi si sbaglia
Il cordone ombelicale ogni giorno lo ricorda
Una poesia va scritta, dedicata e poi abbandonata
Chi la usa per piacere agli altri, beh, l’ha sprecata
Quindi scavami una buca e seppellisci il mio cuore
Sulla lapide scrivi: “A breve arriva il padrone”
Chiediamo verità per tutti gli uomini
Ma i primi siamo noi a dirci bugie orribili
Chi è senza peccato non capirà
Ma un giorno tutto questo finirà
Forse bene, forse male, chi lo sa?
Mi manchi, bastardo, come una tela al ragno
L’amore è un sasso che lanci in uno stagno
Il cerchio si allarga e se guardi bene al centro
Sei tu, sei tu e chi può odiarti di più?