In arrivo venerdì 26 maggio, “Materia (Prisma)” (Epic Records Italy / Sony Music Italy) è il nuovo album di Marco Mengoni e conclude la trilogia multiplatino “Materia“: un percorso in tre album che presenta tre anime differenti, ma complementari, inaugurato a dicembre 2021 con “Materia (Terra)” e proseguito ad ottobre 2022 con “Materia (Pelle)“.
“Materia (Prisma)” sarà disponibile in digitale, in formato CD, in versione vinile LP Bianco 140gr e in versione cofanetto CD con “Materia (Terra)” e “Materia (Pelle)“. Prosegue inoltre l’impegno di Marco Mengoni per sensibilizzare contro l’uso di plastica monouso, tanto da scegliere come packaging nuovamente un greenbox 100% plastic free, con carta proveniente da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile (con certificazione FSC).
Marco Mengoni, Materia (Prisma): Track by Track
DUE VITE
Scritto da M. Mengoni, D. Petrella e D. Simonetta. Prodotto da E.D.D. e Simonetta.
Due vite parla di rapporti, mettendo al centro la relazione più intima, quella con se stessi, che si costruisce grazie alle diverse esperienze e vite che attraversiamo nel corso della nostra esistenza. Il brano è dunque un invito ad affrontare la vita con onestà, senza rimpianti e senza pensare a cosa dovremmo o vorremmo essere, e ad accettare gli errori come momenti di crescita.
Due i livelli di lettura. Di fatto, si tratta di un racconto onirico, ricco di immagini e figure legate all’inconscio, che si mischia a scene e dettagli molto realistici e autobiografici. Due Vite è infatti un viaggio fatto di incontri, che guardano sia dentro che fuori di noi, e racconta di come sia solo il nostro inconscio a custodire la reale verità del sentimento che stiamo vivendo.
FIORI D’ORGOGLIO feat. ERNIA
Scritto da M. Mengoni, R. Esposito e M. Professione. Prodotto da E.D.D., Marz e Zef.
Fiori d’orgoglio è uno dei brani musicalmente più spinti dell’album – anche grazie alla produzione di Marz e Zef, che affrontano un brano insolitamente pop per il loro percorso abituale – e racconta quanto sia complicato tornare sui propri passi quando un rapporto è viziato da errori, silenzi e difetti.
“Per ogni ricordo, un fiore d’orgoglio”. È questo il sentimento che crea distanza e limita l’istinto, negando l’espressione delle proprie emozioni nella convinzione di salvaguardare sé stessi: “Mi manca, ma non te lo dico mai, quando chiedevi tutto senza dare mai”.
La strofa, scritta e interpretata dal rapper Ernia, sottolinea ancor di più il significato della canzone: “Proteggo i fiori del mio orgoglio quando pioverà”, perché spesso l’arma dell’orgoglio si usa solo per timore, (“curo le mie spalle quando te ne vai”), per costruire i muri che noi stessi innalziamo per proteggerci dal dolore.
“Partecipare all’album di Marco per me è stato un immenso onore”, ha dichiarato Ernia. “Marco si è dimostrato una persona stupenda, che ha valorizzato il mio lavoro sia all’interno del disco che durante il live al Forum, venendo appositamente da Londra per esser presente. Spero di poter ricambiare al più presto il favore, perché si merita il meglio”.
PAZZA MUSICA con ELODIE
Scritto da P. Antonacci, D. Petrella, D. Simonetta e S. Tognini. Prodotto da E.D.D., Simonetta e Zef.
Un brano che ci accompagnerà nelle lunghe sere d’estate. Pazza Musica, che vede Marco Mengoni ed Elodie per la prima volta insieme, è un inno alla libertà, un invito ad assaporare il piacere di lasciarsi andare, senza pensare più a niente (“Corriamo forte sopra le paure e il panico, per mandare tutto al diavolo senza nessun perché”).
L’immaginario di libertà e leggerezza è presente anche nel videoclip, in uscita il 26 maggio, che richiama uno stile street, con dei riferimenti all’attitudine tipica del block party. Il brano, che porta con sè l’immaginario della black music e beat di inizio 2000, annulla le preoccupazioni che non hanno più peso nella quotidianità e, in quel momento, pensare a “quando non c’era nessuno, solo una pazza musica” ha un sapore diverso: non più tristezza per il passato, ma felicità per il presente da vivere. In quest’onda di positive vibes, Elodie entra con tutta la sua femminilità e la sua cifra stilistica.
“Oltre all’amicizia con Marco, c’è anche un grande stima artistica. Era da tempo che parlavamo di collaborare, ma non eravamo mai riusciti a concretizzare questo desiderio. Trovarsi in studio di registrazione ci ha permesso di conoscerci meglio. È stato interessante e divertente lavorare insieme. Il videoclip che abbiamo realizzato racchiude l’essenza giocosa di questa collaborazione”.
INCENSO
Scritto da E. Botta, V. Colella, F. Fugazza, P. Pasini, D. Schittone e L. Zaccaria. Prodotto da E.D.D., Estremo, F.Fugazza e P.Pasini.
Una ballad apparentemente classica, nata quasi acustica, che si sporca con elementi come synth e vocoder, o con una batteria processata in maniera inusuale. La delicatezza di Incenso rappresenta la colonna portante di questo brano: il racconto di un rapporto che è finito e che ci mette di fronte a quel dolore da cui proviamo inutilmente a scappare. I ricordi prendono il sopravvento e i pensieri di un possibile ritorno sembrano poter diventare realtà.
“E lasceremo un fiore dove un fiore non può crescere, poi torneremo un anno dopo e gli daremo un nome”.
L’orgoglio non ha più senso davanti ai sentimenti, meglio spogliarsi di ogni protezione e vivere a pieno la malinconia per essersi persi e la bellezza del ricordo di ciò che è stato: “Mi hai scelto subito, senza troppe domande. Ma ora fuggi dai miei sguardi e io mi chiedo dove sto sbagliando. Non so se perder tempo o perderti”.
UN’ALTRA STORIA
Scritto da F. Bertollini, F. Catitti e D. Petrella. Prodotto da E.D.D., Katoo e B. Ventura.
Un brano dalla struttura classica che incontra gli archi, orchestrati da Carmelo Patti, l’organo e una struttura orchestrale fusa con una ritmica elettronica. Un’Altra Storia è una fotografia piena di ricordi, alcuni vissuti intensamente e altri che non si ha avuto il coraggio di vivere per poterli poi raccontare.
APPUNTO 5: NON SONO QUESTO
Scritto da D. Magro. Prodotto da E.D.D., Eshla e F.Fugazza.
Come in Materia (Terra) e in Materia (Pelle), anche nella tracklist di Materia (Prisma) compare un appunto, nato durante le sessioni di registrazione del disco ed inserito nel racconto di questo terzo e ultimo progetto. Non Sono Questo è stato il punto di partenza di Materia (Prisma). Si tratta di un brano con al centro la voce di Marco che, non senza fatica, regala la sua visione più nuda e vera dell’essere umano imperfetto, ma non per questo sbagliato.
“Scusa ma non ci riesco, la schiena mi pesa troppo. So che sarebbe giusto. Perdonami, non sono questo”.
IN TEMPO
Scritto da M. Mengoni e F. Ilacqua. Prodotto da Crookers e FLIM.
In Tempo è un brano dalle sonorità elettroniche, con rimando all’indie electro francese, che ci fanno immergere in una dimensione inaspettata sin dal primo secondo. Riflesso delle contraddizioni che abitano l’animo umano, la canzone è costruita intorno a molteplici antitesi, come quelle tra “parole/silenzi”, “buio/lampade”, “prigioniero libero”, “promesse deluse” e “camminare vecchie strade con le scarpe nuove”, che fanno riecheggiare il significato ultimo del pezzo.
Il cambiamento, che in Materia (Terra) era rappresentato da Cambia Un Uomo – brano in cui Marco Mengoni canta la necessità di analizzarsi, comprendersi, accettarsi e perdonarsi – in Materia (Prisma) con si compie con questo brano. Ed ecco che i timori si annullano e i pensieri vengono allontanati, per lasciare spazio al coraggio di chi si mette in cammino per un viaggio, ma solo per ritornare diverso. Con l’imperativo “vieni adesso”, si sottolinea infine che l’attesa non è prevista e, finalmente, il cantautore ha il coraggio di scendere alle “fermate inattese”.
THE DAMNED OF THE EARTH
Scritto da M. Mengoni e F. Ilacqua. Prodotto da Clap! Clap! e FLIM.
Il testo, dalla profonda intensità emotiva, si unisce all’energia e alla forza dell’universo melodico e ritmico, ricco di contaminazioni africane e cori che accompagnano la voce di Mengoni per tutta la durata del pezzo.
The damned of the Earth non è altro che una forte presa di posizione rispetto alla condizione dei “dannati della terra”. Partendo ancora una volta dalle letture dell’antropologo e filosofo Frantz Fanon, Mengoni offre così una visione chiara della condizione inumana in cui versano gli esseri umani che sono ancora sottoposti a nuove forme di schiavitù (in particolare il riferimento è alla piaga del caporalato).
A rafforzare il brano, l’inserimento di una registrazione originale di un discorso di Nelson Mandela, pronunciato nel 1990 in occasione del suo rilascio dalla prigione sudafricana: “Our march to freedom is irreversible, we must not allow fear to stand in our way”.
LASCIAMI INDIETRO feat. JESON
Scritto da M. Mengoni, C. Crisci (Clap! Clap!), D. Fossatelli e A. Santoro. Prodotto da M. Colagiovanni, E.D.D. e MDM.
È un coro gospel ad introdurre Lasciami Indietro, su cui si inserisce la voce di Mengoni subito dopo, accompagnata da un sound più deciso e scandito, che accompagna questa “richiesta” musicale: “Lasciami indietro, come tutto quello che è diverso. Cercherò dentro una ragione per tenere il passo”.
“Ho seguito la versione peggiore di me, invece che costringermi a guardare oltre”.
Il brano è una presa di coscienza rispetto ai propri errori, alle proprie debolezze e ai propri limiti, nonché un invito a vederli non in quanto tali, ma come spinta ad andare oltre e “vivere il brivido di un salto”. Lasciami Indietro è dunque un inno alla libertà e al coraggio di sbagliare, di trovare la forza di mettere sempre sé stessi al primo posto.
“Lavorare con Marco è stata un’esperienza bellissima e nuova, soprattutto perché ho avuto modo di conoscere la splendida persona che è”, ha dichiarato Jeson. “Il suo gesto non è stato per niente scontato dal momento che io, essendo un emergente, non gli avrei potuto dare nulla a livello di visibilità, ma nella musica sono riuscito a dare il mio contributo per questa piccola creazione”.
DUE NUVOLE
Scritto da E. D’Erme e M. Venturini. Prodotto da E.D.D e F. Nardelli.
Due Nuvole è il racconto di due persone che si rincontrano dopo tanto tempo e, con il timore di chi vuole stare affianco senza stare vicino, cercano un modo per rimettere insieme i pezzi (“Io per paura non ti chiedo che fai, se sei felice, se hai cambiato città”).
Ciò che è stato vissuto non si cancellerà e, nonostante incontrarsi di nuovo scateni delle emozioni travolgenti (“Sarà il tuo sguardo che mi spacca a metà”), è meglio guardare dall’alto quello che accadrà, come fanno le nuvole, senza la pretesa di cancellare i segni che il passato ha lasciato.
Il brano, che vede Calcutta tra gli autori, mantiene il suo animo cantautorale e trova il suo vestito perfetto nell’elettronica francese che lo veste.